Angeli che giocano con una capra
Piazza, Callisto (esecutore); Piazza, Cesare (esecutore); Piazza, Scipione (esecutore)
Descrizione
Autore: Piazza, Callisto (esecutore) (1500-1561), esecutore; Piazza, Cesare (esecutore) (1499-1562), esecutore; Piazza, Scipione (esecutore) (1500 ca.-1552), esecutore
Cronologia: ca. 1531 - ante 1532ca. 1558 - ca. 1559
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: malta / pittura; stucco / doratura
Descrizione: La cappella presenta una decorazione ad affresco con putti, strumenti musicali e animali sia sulle paraste sia sulla cornice marcapiano. L'archivolto ha cassettoni ottagonali a fondo blu e rosoncini dorati con la ghiera a rilievo con motivo a bacellatura. Sul fondo l'oculo centrale è schermato da vetri e affiancato da due Sibille.
Notizie storico-critiche: La prima cappella del lato destro del Tempio civico dell'Incoronata è inizialmente dedicata a Sant'Anna e i primi affreschi con le "Storie di S. Anna" sono eseguiti da Giovanni e Matteo della Chiesa ma a causa del loro cattivo stato di conservazione sono stati strappati nel 1941 e custoditi nel Museo civico di Lodi. L'ornamentazione della stessa è affidata nel 1531 circa alla famiglia Piazza, in modo particolare a Callisto regista di tutto l'apparato decorativo coaudiuvato dai fratelli Cesare e Scipione. Le due lesene e le paraste che racchiudono la struttura architettonica presentano, lungo un asse centrale, coppie di putti, teste, scudi disposti simmetricamente e speculari intervallati da targhe, vasi, strumenti vari, animali, teste e cartigli secondo una struttura chiaramente ispirata a quelle delle candelabre dell'altare. La trabeazione soprastante vede invece numerosi putti che giocano con capre. Questi motivi, seppur rielaborati, ricordano le grottesche che si erano ampiamente diffuse grazie agli allievi di Raffaello anche se nel corso del tempo avevano perso gli aspetti più fantasiosi a favore dell'introduzione di alcune costanti: i putti e elementi naturalisticamente riconoscibili. In terra padana il Pordenone avrebbe promosso nuove eleborazioni, in particolar modo nella chiesa di Santa Maria in Campagna a Piacenza. La confraternita dell'Incoronata e i Piazza dimostrano, quindi, di essere estremamemente aggiornati sulle novità artistiche, imprimendo al tempio lodigiano, primo fra tutti nel Ducato milanese, una svolta desiva verso la "maniera moderna". Il 2 maggio 1558 il priore e i deputati stipulavano un nuovo contratto con Callisto Piazza per la cappella che prevedeva, oltre agli affreschi della lunetta e agli stucchi della volta, una pala centrale e quattro laterali con le "figure a piaccimento de deputati". Il 2 aprile 1559 veniva versato il saldo per gli affreschistimati il 4 dicembre dello stesso anno, con l'integrazione degli stampi alla base delle lesene eseguiti da Giovanni Pietro Codeferro. Di grande interesse sono le due sibille nella semilunetta che affiancano la finestra circolare. Le due figure femminili sono vestite da popolane, i volti fortemente caratterizzati e realizzati con singolare sottigliezza linearistica e chiaroscurale che ne esalta l'espressione. E' questo l'esempio estremo del linguaggio che Callisto tenta di intraprendere indirizzando la sua acuta vena naturalistica verso nuove frontiere di un realismo pungente. Per quanto riguarda i dipinti laterali con le Storie di Sant'Anna, Callisto aveva probabilmente pensato di affidarli al figlio Fulvio, autore peraltro dello "Sposalizio di Sant'Anna". Nel maggio 1560 il pittore piacentino Orlando Cassano effettua la nuova stima della cappella. Nel 1775 viene rimossa la pala centrale con il matrimonio di Anna e Gioacchino (ora al Museo civico di Lodi) e al suo posto è posizionata la grande pala di Callisto con la "Conversione di Saulo" del 1552. In quella occasione la cappella modificava la sua titolazione in San Paolo. Infine nel 1840, in occasione degli ultimi interventi decorativi della cupola ad opera di Enrico Scuri, venivano spostate le quattro tele con le Storie di Sant'Anna nei due setti murari a lato dell'altare e qui venivano posizionate le quattro tavole eseguite da Ambrogio da Fossano detto il Bergognone destinate alla cappella centrale.
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