Conversione di san Paolo
Piazza, Callisto (esecutore); Coldiroli, Battista (esecutore)
Descrizione
Autore: Piazza, Callisto (esecutore) (1500-1561), esecutore; Coldiroli, Battista (esecutore) (notizie sec. XVI), esecutore
Cronologia: ca. 1552 - ca. 1553
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio; legno / intaglio; legno / doratura
Misure: 190 cm x 275 cm (intero)
Descrizione: La splendida pala mostra al centro Saulo folgorato da Cristo, la cui innaturale caduta è attutita dallo scudiero che lo trattiene per le spalle. Lo sfondo è grigio come le architetture fortificate dipinte sulla destra, tra cui si scorge una torretta circolare, sorta di firma di Callisto Piazza. La luce è fredda, baluginante sugli astanti e sul cavallo bianco che sembra il protagonista dell'intera opera, mentre i colori del paesaggio sono di matrice veneta. E' racchiusa in una cornice lignea intagliata ad alto rilievo con festoni di fiori e frutti retti da putti e figure di santi entro nicchie; nella base vi sono tre episodi della vita di S. Paolo: a sinistra la Predica di S. Paolo, al centro il Martirio di S. Paolo e a destra S. Paolo benedice le creature del mare, mentre la cimasa mostra gli emblemi della Scuola di San Paolo e al centro un ovale con la raffigurazione dello Sposalizio della Vergine intagliato e dipinto: davanti ad un architettura prospettica vi sono il sacerdote in posizione frontale, a destra S. Giuseppe e a sinistra la Vergine accompagnati dalle ancelle e dai pretendenti. Ai loro piedi due figure maschili chiudono la scena con gli abiti dai colori squillanti.
Notizie storico-critiche: La pala rivela il linguaggio maturo di Callisto Piazza, con la potente invenzione scenica perfettamente in linea con le richeste della pittura controriformata, a cui era richiesto la trasmissione di un messaggio chiaro ed edificante, e debitrice dei modi del pittore bresciano Moretto, uno degli artisti a cui ha guardato Callisto. Il dipinto è stato commissionato al pittore dai deputati della Scuola di San Paolo in Lodi il 22 febbraio 1552, mentre la cornice è eseguita dall'intagliatore Battista Coldiroli. Nel 1553 l'opera viene consegnata e collocata sull'altare maggiore dell'oratorio dove rimane sino al 1775, anno della soppressione della Confraternita, per poi essere spostata nel Tempio dell'Incoronata nella cappella di S. Anna che per quell'occasione modifica la sua titolazione.
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