Il Trionfo della Morte
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1501 - ca. 1600
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: olio su pietra paesina
Misure: 21 cm x 18.3 cm
Notizie storico-critiche: Il Trionfo della morte è dipinto su una lastra di pietra paesina, levigata sui due lati, spezzata nella parte centrale e saldata con una sostanza adesiva. L'uso di questa pietra è piuttosto inconsueto, motivato forse dalle naturali venature e dalla tonalità cromatica giallo-bruna del supporto che hanno attratto l'attenzione del pittore e hanno ispirato la realizzazione del dipinto. Lo sfondo è creato proprio dal naturale colore della pietra, non cupa e fredda ma pacatamente uniforme nel suo giallo-ocra.
Il motivo, nell'ambito dell'arte figurativa, viene rappresentato a partire dal XIII sec., ma soprattutto è stato rielaborato drammaticamente nel Rinascimento particolarmente in Francia e in ambito tedesco. Danza macabra e trionfo della morte diventano invece più rari dopo il Medioevo.
Lo scheletro è la personificazione della morte, raffigurata con un ghigno diabolico, in piedi su un grande carro trainato da bufali neri, lievemente impennati nella fuga. Brandisce la falce che richiama l'attenzione sulla giustizia eguagliatrice della morte ed è un memento mori, un ricordo della debolezza dell'uomo. E' a partire dal XV secolo che la falce viene raffigurata nelle mani della Morte.
Nel dipinto di Breno la "donna con falce" sta pareggiando tutte le erbe del prato, lasciando dietro al carro il Papa e il Re accomunati al resto del popolo di fronte all'ineluttabile destino.
Secondo Gianfranca Martinenghi Rossetti il pittore della tavoletta ha tratto ispirazione dalle incisioni dei "Trionfi" petrarcheschi e, in modo particolare, dall'edizione veneziana delle "Rime" di Petrarca, eseguita nel 1547 da Giolito, in cui compare un'incisione molto simile.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
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