Commodo

ambito mantovano

Commodo

Descrizione

Ambito culturale: ambito mantovano

Cronologia: ca. 1800 - ca. 1824

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: gesso

Misure: 22 x 40

Notizie storico-critiche: Si tratta di un calco a tasselli che riproduce il ritratto dell'imperatore Commodo (Lanuvio 161- Roma 192), al potere dal 180-192. Figlio di Faustina Minore e di Marco Aurelio fu incapace e dissoluto (riesce sorprendente che Marco Aurelio, anzichè escluderlo dalla successione, si fosse sforzato di prepararlo all'esercizio del potere), fin dall'inizio del suo regno personale (180) rinunciò all'energica azione di difesa dei confini, cui attendeva insieme con il padre, concludendo con Marcomanni, e Quadi una frettolosa e vergognosa pace e affrettandosi a ritornare a Roma. Quivi ebbro di potere, si diede a perseguitare violentemente l'aristocrazia senatoria, istituendo un regime di dispotismo feroce, basato sul favore dei soldati, e nettamente in contrasto con la politica generale degli Antonini. Pretese di essere considerato un dio e verso la fine del regno, esaltato dalla sua abilità di gladiatore e di atleta, identificandosi con Ercole si fece chiamare "Figlio di Giove" e impose perfino a Roma il nome di Colonia Commodiana. Tutto dedito alle sue passioni, affidò gli affari dello Stato non agli antichi consiglieri di Marco Aurelio ma a indegni favoriti che nominò prefetti del pretorio: dapprima a Tigidio Perenne, uomo avido e crudele, quindi a un frigio di origine servile Cleandro, ancor più nefasto del suo predecessore e con il quale trionfarono le influenze orientali. Fu fatto segno di alcune congiure ordite dalla classe senatoria (tra cui una ad opera di Claudio Pompeiano, nel 182) che represse con numerose condanne a morte. L'ultima di esse, promossa dal prefetto, gli costò la vita per la connivenza di Marcia una sua concubina, che, fallitole il tentativo con il veleno, Io fece strangolare dall'atleta Narcisso. Il regno di Commodo fu per l'Impero un periodo di crisi economica e finanziaria: le prodigalità, le feste e i giochi esaurirono il tesoro dello Stato, nè valsero a riassestarlo gli espedienti spesso addirittura scandalosi cui si ricorse.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Silvestri, Maria Cecilia (1996)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2004)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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