Ritratto di Manlia Scantilla

ambito romano

Ritratto di Manlia Scantilla

Descrizione

Ambito culturale: ambito romano

Cronologia: ca. 190 - ca. 220

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo scolpito

Misure: 45 x 57

Notizie storico-critiche: Jacopo Strada, antiquario imperiale di origine mantovana, nel Cinquecento riteneva antichi i tre busti che ornano la Camera delle aquile a Palazzo Te. Strada identifica il busto in esame come quello di Giulia Domna, moglie di Settimio Severo; oggi invece si ipotizza possa trattarsi di Manlia Scantilla, moglie di Didio Giuliano, o della figlia Didia Clara. Il restauro del 1997 ha messo in evidenza tracce di una permanenza sottoterra e di una successiva rilavorazione: negli occhi, nel naso, nel panneggio. Il busto conserva il supporto originario integrato da un basamento cinquecentesco in stucco. Il motivo della mano sul petto, coperta dalla veste, trova riscontro nella ritrattistica antica.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te

Credits

Compilazione: Silvestri, Maria Cecilia (1996)

Aggiornamento: Pisani, Chiara (2004)

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