Scultura
Campi Antonia; Società Ceramica Italiana Laveno
Descrizione
Identificazione: Composizione con toro
Autore: Campi Antonia (1921-2019), designer/ esecutore; Società Ceramica Italiana Laveno (1856-1965), produttore
Ambito culturale: manifattura S.C.I. LAVENO
Cronologia: post 1950 - ante 1951
Tipologia: ceramiche
Materia e tecnica: terraglia forte smaltata
Misure: 370 cm x 150 cm
Descrizione: Grande pannello composta da vari pezzi svuotati e assemblati.
Notizie storico-critiche: In occasione della IX Triennale di Milano del 1951, sotto spinta del suo maestro Andloviz, alla Campi spetta l’esecuzione del grande pannello in ceramica smaltata posto sulla parete di fondo della prima rampa dello scalone d’onore del Palazzo dell’Arte, posizionato sotto al grande arabesco luminoso di Lucio Fontana, nell’allestimento di Luciano Baldessari75. Il fregio, in stile informale, fu realizzato in terraglia forte smaltata, misura 370 cm x 150 cm e fu composto da vari pezzi svuotati e assemblati. Si trattò di un lavoro epico dal punto di vista tecnico e artistico; in quanto la difficoltà principale stava soprattutto nella necessità di suddividere in pezzi la scultura e di foggiarli uno alla volta a mano:
"si può immaginare, era terraglia, che vuol dire quasi porcellana, che per me è il top della ceramica, con ritiri forti, bisognava tagliarlo in pezzi, svuotarli uno per uno." (si veda: Antonia Campi. Antologia Ceramica 1947-1997, catalogo della mostra (Cerro di Laveno Mombello, Museo Internazionale Design Ceramico Civica Raccolta di Terraglia, 9 maggio " 2 agosto 1998) a cura di Enzo Biffi Gentili, Electa, Milano, 1998, p. 20).
L’opera, dal grande impatto scenografico, fu caratterizzata da ricerche di destrutturazione e frammentazione della forma. Una forma fluida ed organica, le cui parti, trentadue, vennero assemblate secondo un processo di scomposizione e ricostruzione che si avvicinò all’informale e all’astrazione. Gli stessi smalti di colore nero, rosso, grigio e verde, non solo assecondano la forma, ma interagiscono con essa e la arricchiscono, occupando liberamente e con campiture geometriche le varie sezioni e assecondando i movimenti dell’opera.
L’opera è nota con il titolo “paesaggio planetario” o “paesaggio cosmico”.
Fu un primo incarico molto prestigioso per Antonia Campi, dato che lo scalone d’onore e il vestibolo del primo piano del Palazzo dell’Arte avrebbero dovuto offrire, quasi come una sorta di prolungamento dell’ingresso principale, esempi concreti di collaborazione fra architettura e arti figurative.
Collocazione
Laveno-Mombello (VA), MIDeC - Museo Internazionale del Design Ceramico
Credits
Compilazione: Civai, Alessandra (2007)
Aggiornamento: Cerati, Giorgia (2023)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/XC010-00468/
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