Autoritratto
Pasinetti, Antonio
Descrizione
Identificazione: Ritratto di Antonio Pasinetti
Autore: Pasinetti, Antonio (1863-1940)
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1900 - ante 1902
Tipologia: disegno
Materia e tecnica: carta / carboncino
Misure: 445 mm x 560 mm (intero)
Descrizione: Il disegno è montato entro cornice originale.
Notizie storico-critiche: Antonio Pasinetti nasce a Montichiari (Brescia) nel 1863 e intraprende il percorso artistico a undici anni, presso la bottega del maestro bresciano Luigi Campini. Dopo un anno trascorso nell'atelier dell'anziano affreschista, il giovane perfeziona la sua formazione prima a Brescia, presso la Scuola Moretto, e in seguito all'Accademia di Brera a Milano, dove in un solo anno ottiene il diploma di insegnamento di disegno.
Nel 1889 Antonio Pasinetti si trasferisce definitivamente nel capoluogo lombardo entrando in contatto con numerosi letterati e artisti, fra i quali Cesare Tallone, Giovanni Segantini, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Paolo Troubetzkoy, Mosè Bianchi, Leonardo Bistolfi ed Ernesto Bazzaro.
Il pittore monteclarense respira i differenti linguaggi che caratterizzano i decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento, e inizia ad affermarsi sulla scena artistica partecipando a numerose esposizioni nazionali e internazionali tenutesi a Venezia, Roma, Pietroburgo e Vienna.
Il suo studio in Via Carroccio diventa una fervida fucina dalla quale escono numerosi ritratti realizzati per la ricca borghesia milanese, vivide impressioni en plein air e delicati temi di pittura sociale.
La capacità di cogliere i tratti psicologici e fisiognomici lo rende stimato e richiesto da politici, banchieri, industriali e figure legate al mondo della musica. Tra i personaggi eminenti che ritrae si annoverano il ministro di Grazia e Giustizia Giuseppe Zanardelli, il poeta Giosuè Carducci, i musicisti Ruggero Leoncavallo ed Achille Beltrami, il letterato Giuseppe Guerzoni. Per la ritrattistica il pittore aderisce alle tendenze dettate dal Verismo, ovvero una raffigurazione del soggetto attenta al dato reale che lentamente diviene indefinito e sfocato nella rapppresentazione degli ambienti.
La precisione fisiognomica impiegata per i ritratti risulta distante dagli impasti densi e dai colori smaglianti che caratterizzano i quadri di paesaggio, l'espressione più libera dell'attività di Antonio Pasinetti.
Da Genova a Venezia e da Courmayeur alla Sicilia, l'artista cattura gli scorci più suggestivi, fissandoli su tavole di legno di piccolo formato che definisce "impressioni" per la rapidità della realizzazione. Si tratta di veloci appunti pittorici conclusi all'aria aperta che, spesso, vengono rimeditati e reinterpretati in studio, originando repliche dalle pennellate più distese.
Atmosfere rarefatte appaiono anche nei dipinti che toccano l'argomento sociale del duro lavoro nei campi. Contadine e braccianti affiorano come figure idealizzate attraverso tocchi di segno diviso che aumentano la luminosità e la dimensione eterea della scena. Antonio Pasinetti offre un tributo alla campagna in chiave simbolica, mantenendosi lontano dai toni polemici raggiunti nei dipinti degli amici Giuseppe Pellizza da Volpedo ed Emilio Longoni.
La carriera del pittore monteclarense affonda le radici nella cultura figurativa di fine Ottocento ed è animata da una volontà di aggiornamento continuo, aperta agli influssi e alle sperimentazioni del Novecento.
Collocazione
Montichiari (BS), Sistema Museale Montichiari Musei. Civica Pinacoteca Antonio e Laura Pasinetti
Credits
Compilazione: Boletti, Elisa (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/XO030-00001/
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