Grande vaso istoriato

ambito pavese o lodigiano

Grande vaso istoriato

Descrizione

Identificazione: figure mitologiche

Denominazione: Vaso istoriato

Ambito culturale: ambito pavese o lodigiano

Cronologia: ca 1700 - ca 1750

Tipologia: ceramiche

Materia e tecnica: maiolica

Misure: 47.5 cm x Ø 27 cm (Intero)

Descrizione: Grande vaso istoriato in smalto azzurrato, con corpo ovoidale, collo cilindrico e ingrossamento mediano, bordo a tesa aggettante, due anse binate sormontanti con creste applicate e terminazione a serpentine lungo gli attacchi inferiori. Il piede è distinto a piedistallo, con calotta cava, stelo corto e nodo. Nei due prospetti, una decorazione con figure mitologiche complementari, da un lato, un cavaliere con stendardo; dall'altro, la manifestazione di una dea con attributo lunare a un guerriero, probabilmente Tetide o Achille, più un altro guerriero e due eroti, uno in volo impugnante una freccia, l'altro a terra. Le raffigurazioni, secondo lo schema del decoro "a scenografia barocca", sono affiancate da quinte di alberelli e cespugli con sfondo paesaggistico di monti azzurri e castelletti con ponti in manganese e bruno. I piedi sono decorati da fasce, bordate in manganese, con sequenze di cespugli; bordi e colli hanno campiture blu che sfumano verso il basso divenendo il cielo nuvoloso delle raffigurazioni. Il vaso è privo di marca.

Notizie storico-critiche: Il vaso è da far risalire alla produzione manifatturiera dei centri di Pavia o di Lodi, della prima metà del XVIII secolo. Lo stesso mostra affinità con due gruppi di vasi. Uno facente parte del corredo della farmacia Gesuiti di Novellara, questi presentano una decorazione a episodi prevalentemente biblici ma anche mitologici e con scene di caccia; differenze notevoli riguardano la forma che differisce per la bocca svasata, l'assenza di anse e applicazioni e la base a disco. L'altro, esposto al museo di Digione. Questi ultimi sono stati riferiti, seguendo l'attribuzione tradizionale dei cosiddetti "latesini", alla manifattura Manardi di Bassano, ma la semplice coerenza decorativa e formale del vaso qui in esame con gli esemplari del museo di Digione non basta, da sola, a dimostrarne la provenienza.

Collocazione

Milano (MI), Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco. Raccolte d'Arte Applicata

Credits

Compilazione: Sanson, Angela (2015)

Aggiornamento: Vertechy, Alessandra (2016)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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