Allegoria dell'Ordine dei Cavalieri di Malta

Bianchi Carlo Antonio detto Bianchetti (attr.)

Allegoria dell'Ordine dei Cavalieri di Malta

Descrizione

Autore: Bianchi Carlo Antonio detto Bianchetti (attr.) (1714/ 1790)

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1739 - ante 1741

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: affresco; stucco

Descrizione: La medaglia al centro rappresenta l'Allegoria dell'ordine dei cavalieri di Malta. E' una composizione complessa che presenta sulla sinistra S.Giovanni Battista, seduto su di una nube con una bandiera recante la croce di Malta e la scritta "Ecce Dei", ai suoi piedi accovacciato l'agnello; la stessa croce compare anche sul petto di una figura femminile armata, forse la personificazione della fede cattolica, che indossa un elmo per proteggersi dagli assalti degli eretici, brandisce con la destra una spada e nella sinistra presenta tre catene, alle quali sono legati per il collo tre figure maschili riverse al suolo, due dei quali indossano un turbante all'orientale. La composizione è completata da putti svolazzanti.
La medaglia è incorniciata da una decorazione in stucco con perimetro mistilineo, a volute e girali bianchi, sormontati da rami con fiori policromi.
Negli angoli, entro una ricca incorniciatura in stucco, busti a monocromo rosso, dei cavalieri di Malta con armatura e croce.

Notizie storico-critiche: Quattro fotografie in bianco e nero, 50x50, entro cornici a giorno, scattate da Guglielmo Chiolini (come si evince dal timbro al verso "Guglielmo Chiolini, Corso Cavour 8") alla fine del 1950 ca. (foto appese alle pareti della saletta adibita a Biblioteca al primo piano del palazzo) documentano la decorazione delle volte prima che i soffitti venissero occultati da controsoffittature moderne nel 1959. Rappresentano rispettivamente: l'Allegoria dell'ordine dei cavalieri di Malta; Il trionfo della virtù sul vizio; La punizione di Amore; lo stemma della famiglia Botta Adorno.
Il soggetto con l'Allegoria dell'ordine dei cavalieri di Malta (sorto nell'XI sec., con la denominazione di Ordine di S.Giovanni di Gerusalemme, per difendere militarmente il Cattolicesimo dal pericolo dell'avanzata turca ben oltre la fine delle Crociate) sarebbe spiegabile col fatto che numerosi esponenti della nobile famiglia Botta Adorno, come lo stesso maresciallo Antoniotto, erano cavalieri di Malta. L'intento di Antoniotto Botta era quello di realizzare un programma iconografico globale di autocelebrazione, come si evince anche nella volta della sala di ricevimento del suo appartamento quando si fece raffigurare nell'atto di concludere un'importante missione diplomatica alla corte di Russia (NSK 18) o nella ripetizione, quasi ossessiva, dello stemma di famiglia sulla volta dello scalone e nelle sovrapporte di Branduzzo.
La medaglia spicca sul fondo della volta interamente dipinto di rosa.
Questo affresco sembra avvicinarsi ai modi di Carlo Antonio Bianchi, pittore pavese allievo del Crastona. Sono ampiamente documentati in una fitta corrispondenza (conservata presso la Biblioteca Ambrosiana) i rapporti del Bianchi con i marchesi Botta Adorno, infatti il pittore compare in alcune lettere del 1747, quando gli si voleva affidare il restauro delle tappezzerie dipinte del palazzo di Branduzzo (veniva però specificato che qualora non avesse potuto adempiere all'incarico, la famiglia si sarebbe rivolta al pittore Barbieri). Negli anni 1770-1780 il Bianchi doveva ancora essere al servizio dei Botta, in quanto gli veniva chiesto un parere sui disegni e dipinti che Felice Giani inviava da Roma a Luigi Botta Adorno. E ancora nel 1784 il pittore pavese, ormai ottantenne, veniva contattato per un restauro delle tappezzerie di Branduzzo (lettere di Luigi Botta Adorno al figlio Alessandro e di Carlo Antonio Bianchi al marchese Luigi).

Collocazione

Provincia di Pavia

Credits

Compilazione: Manara, Roberta (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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