Allegoria del Tempo
Natali Giuseppe (attr.)
Descrizione
Autore: Natali Giuseppe (attr.) (1661/ 1729), quadrature
Ambito culturale: ambito emiliano
Cronologia: post 1700 - ante 1706
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: affresco; stucco
Descrizione: Al centro della medaglia, entro una teoria di nuvole, una giovane donna, è rapita in aria, da una figura virile di vecchio con barba bianca, alata e coperta da perizoma, personificazione del Tempo. In basso una giovane donna vestita di verde si copre il viso con una maschera rossa, attributo della personificazione dell'Inganno, del Vizio, mentre spinge con la sinistra l'Invidia, rappresentata come una donna anziana, avvolta in un drappo rosa, con serpi tra i capelli, il seno cadente e il cuore in mano, a destra un putto poco leggibile con falcetto.
La medaglia è incorniciata da una ricca struttura architettonica dipinta a trompe l'oeil con colonne ioniche, trabeazioni riccamente decorate a monocromo rosso, finestre aperte su cieli azzurri e putti svolazzanti e danzanti (a nord un putto regge una bilancia ed uno una spada). Negli angoli medaglioni ovali rossi con figure abbozzate, sorretti da putti dipinti a fingere il marmo, culminanti in rameggi di fiori policromi e spighe gialle.
Notizie storico-critiche: La giovane donna rapita in aria da un vecchio, personificazione del Tempo, potrebbe essere interpretata come l'allegoria della giovinezza e della bellezza distrutte dal Tempo o della Verità, alla quale il Tempo toglie il velo che ricopre il corpo nudo, affiancata da figure malevole (Invidia, Discordia, Vizio).
La medaglia è incorniciata da una elaborata struttura architettonica a trompe l'oeil con putti svolazzanti, a nord si riconoscono tre putti, di cui uno regge una piccola bilancia ed uno una spada (simboli della giustizia), ad est altri puttini ed, inferiormente, uno specchio con serpi (attributo della prudenza, come simbolo della conoscenza di sè); in questo punto la ricca cornice perimetrale a stucco è interrotta, al centro, da un mascherone.
La medaglia è tipologicamente affine a quella con l'Allegoria della Virtù, attribuita a fatica al Legnanino perchè vicina ad una complessa allegoria in Palazzo Durini a Milano, attribuita a Stefano Maria Legnani; ma la datazione al 1687 ca. del soffitto milanese e il cattivo stato di conservazione ostacolano l'attribuzione al Legnanino, perchè l'affresco pavese non può risalire a prima dell'inizio del XVIII sec.
La complessa decorazione a quadrature architettoniche è ascrivibile a Giuseppe Natali.
Lungo il perimetro della sala corre una cornice modanata in stucco, fortemente aggettante, con fiori, frutta, cornucopie, strumenti musicali nella porzione centrale.
Collocazione
Provincia di Pavia
Credits
Compilazione: Manara, Roberta (2008)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/r0920-00323/
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