Carità

Rusca, Grazioso; Rusca, Gerolamo

Carità

Descrizione

Autore: Rusca, Grazioso (1757-1829), scultore; Rusca, Gerolamo (1757-1829), scultore

Cronologia: post 1823 - ante 1826

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo di carrara / scultura

Misure: 66 cm x 53 cm x 200 cm

Descrizione: Gruppo scultoreo raffigurante a tutto tondo la Carità che allatta un figlio mentre l'altro le abbraccia il ginocchio destro. Notevole qualità del modellato come si può notare in particolari come il nastro che stringe in vita la figura o i fiori che decorano la base. Poggia su base in cemento con decorazioni in finto granito.

Notizie storico-critiche: Il gruppo scultoreo doveva essere esibito sullo scalone dello stabilimento settecentesco, costituendone il maggiore elemento decorativo. Commissionata nel 1823, ma i primi pagamenti furono del 1826 (ASOC, 119/651).
Grazioso Rusca, originario di Rancate, svolge la sua prima formazione in qualità di scalpellino al seguito di architetti quali Simone Cantoni ed altri, spesso attivi a Milano presso la "Veneranda Fabbrica del Duomo", ove esegue vari bassorilievi per la facciata, Pavia, Bergamo e nella sua provincia. Negli anni ottanta del Settecento collabora con dell'architetto Leopoldo Pollack nel Collegio Germanico Ungarico di Pavia (oggi Collegio Cairoli) dove realizza le due grandi statue della Filosofia e della Teologia per lo scalone, e nella Villa Barbiano di Belgioioso nel biennio 1796-1797 esegue i sopraporta del gran salone da ballo e le lunette della sala da pranzo coi bassorilievi raffiguranti Napoleone come Ercole che soccorre l'Italia, la Vittoria scrivente presso le Piramidi, Mercurio e il Commercio e Marte sul carro, eseguiti negli anni 1806-1810.
Il suo lavoro più noto, in virtù delle frequente citazione nelle guide turistiche, è costituito dalle due figure di angeli che sostengono la mensa dell'altare della Cappella Colleoni, sistemazione eseguita su progetto del Pollack con cui veniva sancito l'ultimo atto di un insieme liturgico-decorativo in cui le statue rinascimentali di Pietro Lombardo e dei suo figli Antonio e Tullio si accostano all'esuberanza dei marmi di Bartolomeo Manni e all'eleganza e leggerezze delle candide figura alate neoclassiche su cui poggia la semplice, ma calibrata bianca lastra marmorea della mensa.
Ancora in base al progetto del Pollack, esegue le parti scultoree dell 'altare maggiore della basilica di Santa Maria Maggiore in collaborazione con Angelo M. Pizzi, uno degli scultori con cui aveva operato nell'impegnativo cantiere della facciata del Duomo di Milano.
Altro suo lavoro in Bergamo è costituito da due bassorilievi Apollo e le nove Muse e un Baccanale del biennio 1796-1797 che decorano il salone ovale di Palazzo Agosti (oggi Grimelli Pedrocca), progettato pure dal Pollack; si ha notizia del fatto che le nicchie del salone ospitassero un tempo statue di marmo; se così fu, si potrebbe ipotizzare che anche queste siano sue opere.
Altro suo intervento sono le quattro statue poste nelle nicchie del salone del piano terreno del Palazzo Grataroli Maffesi De Beni, di cui una, quella di Apollo citaredo reca l'iscrizione < A Parabiago nella chiesa parrocchiale dei Santi Gervasio e Protasio la decorazione interna è arricchita nel 1807-1808, e per la cappella di San Giovanni Battista, a sinistra dell'ingresso, viene incaricato di realizzare la scultura in scagliola con il Battesimo di Gesù.
Nella Basilica di San Gaudenzio a Novara nella cappella del Crocifisso (terza del lato destro), scolpisce gli Angeli in alto, sull'altare, ed esegue le statue raffiguranti Sant'Ilario, San Massimo, San Gregorio Magno, San Girolamo, Sant'Ambrogio e Sant'Agostino.A Milano nel 1805 subentra a Carlo Maria Giudici nella carica di protostatuario della Fabbrica del Duomo; un incarico di grande prestigio che lo poneva alla guida del maggiore cantiere di scultura attivo in area cisalpina. Infatti nel 1807 Carlo Amati riceve l'approvazione del progetto per il completamento architettonico della facciata, successivo all'ordine napoleonico del 1805 per la conclusione dei lavori della cattedrale. L'incarico assunto conferma l'apprezzamento dello scultore ticinese da parte degli ambienti napoleonici.
In collaborazione con Pompeo Marchesi scolpisce le statue degli dèi consenti (ossia le dodici maggiori divinità latine) per il coronamento del Palazzo Rocca Saporiti. Opera attivamente anche all'Arco della Pace, scolpisce l'Ingresso dei tre sovrani a Parigi (5 luglio 1813); nella chiesa di Santa Maria del Carmine e in quella del Redentore.
Marte, Giunone e Giove Nel Canton Ticino opera nella Chiesa collegiata dei Santi Pietro e Stefano a Bellinzona sulla tribuna, realizzando i bassorilievi rappresentanti la Moltiplicazione dei pani e dei pesci, l'Adorazione dell'Agnello e il Sacrificio di Isacco, in collaborazione con Gerolamo Francesco Rusca. A Varenzo frazione di Quinto nell'Oratorio di San Rocco ai lati dell'arco trionfale accanto ad una Madonna proveniente alla cappella ad est del villaggio, della prima metà del secolo XVII, esegue la statua di San Rocco già appartenente a un altare in stucco lucido, del biennio 1785-1786, oggi rimosso.
Nel suo villaggio natale, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano, a sinistra, la cappella di San Carlo Borromeo reca la statua del Santo titolare in stucco dipinto da lui realizzata nel 1794.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Knapp, Blanka (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

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