Ritratto del sacerdote Pasino de Ferrari

Comasta, Guglielmo (attribuito)

Ritratto del sacerdote Pasino de Ferrari

Descrizione

Autore: Comasta, Guglielmo (attribuito) (notizie sec. XIX fine-sec. XX inizio), pittore

Ambito culturale: ambito vigevanese

Cronologia: ca. 1846

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: carta / pittura a olio

Misure: 24 cm x 30 cm (intero)

Descrizione: Fondo azzurro. Medaglione in bruno scuro con ritratto del benefattore sacerdote Pasino de Ferrari in abito talare nero. I tratti fisionomici del personaggio sono raffigurati in uno stile duro e secco. Cornice in legno con carta dorata applicata.

Notizie storico-critiche: Il dipinto fa parte di un gruppo di ritratti di impaginazione omogenea (tondi campiti entro un riquadro di medio formato con scritta celebrativa) che aveva lo scopo di riunire ed esporre in un unico luogo tutti i personaggi che avevano beneficiato le istituzioni caritatevoli vigevanesi. Pur nell'uniformità della serie si possono distinguere due serie distinte: 25 ritratti su supporto cartaceo di cui uno, quello di Tommaso Cotta Morandini, è firmato dal pittore Guglielmo Comasta e datato 1846. L'indicazione cronologica è indicativa per l'intera serie. I venticinque tondi presentano tutti una scritta che reca il nome del benefattore maiuscolo e la data di morte in corsivo, il ruolo svolto dal benefattore nella società vigevanese e la somma donata. Di modesta qualità artistica sono interessanti per la storia delle istituzioni ospedaliere di Vigevano. La serie di ritratti di piccole dimensione su carta cominciò negli anni Quaranta dell'Ottocento sino al 1926.
La seconda serie costituita da 14 ritratti, invece, si distingue oltre che per il supporto che è una tela anziché carta anche per una minore accuratezza nella realizzazione degli incarnati inoltre la scritta celebrativa è tutta in lettere maiuscole. Questi scarsi dati permettono di ipotizzare che la realizzazione dei ritratti sia avvenuta in momenti differenti, ma per caratteri di stile tutti i ritratti sono da assegnare al Comasta. Evidentemente le due serie sono state eseguite in momenti differenti ma per i caratteri di stile tutti i ritratti del primo gruppo sembrerebbero da attribuire al Comasta, pittore non noto di probabile origine vigevanese. Alcuni ritratti sono stati invece eseguiti dal pittore-scrittore vigevanese Francesco Brambilla (1836-1906). Due ritratti sono firmati dal Brambilla e datati 1854. Un dipinto è siglato F.B.. Una serie dei ritratti ad olio su tela sembrerebbe da attribuirsi a pittore locale vicino al Brambilla o al Brambilla stesso. Realizzati su supporto cartaceo, e quindi povero, i tondi avevano lo scopo di ricordare senza distinzione di classe sociale e di sesso i benefattori; sotto il ritratto la scritta raccoglieva dati anagrafici e illustrava le opere caritatevoli compiute. I ritratti dei personaggi più lontani furono frutto di fantasia, ma la ricerca iconografica dovette essere compiuta con puntiglio. I casi piùsignificativi che dimostrano la dipiendenza da ritratti esistenti sono il il tondo di Giuseppe Maria Scarampi, ripreso dal Loreti, quello di donna Agnese Riberia, che si riconnette al dipinto oggi alla Pinacoteca Civica, e quello di Pasino de Ferrari, che trova le sue fonti in alcune effigi che il committente aveva avuto cura di commissionare.Pasino compare, infatti, in veste di donatore nel polittico di Giovanni Quirico da Tortona (1503), che si trova presso la quadreria dell'ospedale.
Pasino Ferrari con Patente del 1498 (8 giugno) ottiene da Ludovico il Moro il permesso di costruire il più antico ospedale di Vigevano: quello di Santa Maria e Marta collocato in una casa di sua proprietà (ora Seminario Vescovile). Con testamento del 3 aprile 1511 il sacerdote Pasini de Ferrari istituiva suo erede universale la "Pia Casa" dedicata alle SS. Maria e Marta da lui stesso fondata. Il modello a cui il Comasta fa riferimento è da individuarsi con la figura di Pasino raffigurata sul grande polittico da lui commissionato al pittore Giovanni Quirico da Tortona per la cappella della Visitazione in Duomo, attualmente conservato nella stessa quadreria dell'ospedale vigevanese (vedi scheda n 160). Il ritratto del sacerdote Pasino, fondatore dell'Ospedale delle SS.Maria e Marta nel 1498, sembra invece derivare da quello dell'ancona del Quirico e della tela cinquecentesca nella cappella della Visitazione in Duomo. La famiglia Ferrari era fra le più antiche e note di Vigevano.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).