Ritratto di Donna Maddalena Fusi

Comasta, Guglielmo (attribuito)

Ritratto di Donna Maddalena Fusi

Descrizione

Autore: Comasta, Guglielmo (attribuito) (notizie sec. XIX fine-sec. XX inizio), pittore

Ambito culturale: ambito vigevanese

Cronologia: ca. 1846 - ca. 1899

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: carta telata / pittura a olio

Misure: 24 cm x 29 cm (intero)

Descrizione: Fondo azzurro. Medaglione in bruno grigio con ritratto della benefattrice Donna Maddalena Fusi dall'incarnato lievemente sfumato e con velo scuro sul capo.Cornice in legno con carta dorata applicata.

Notizie storico-critiche: Il dipinto fa parte di un gruppo di ritratti di impaginazione omogenea (tondi campiti entro un riquadro di medio formato con scritta celebrativa) che aveva lo scopo di riunire ed esporre in un unico luogo tutti i personaggi che avevano beneficiato le istituzioni caritatevoli vigevanesi. Pur nell'uniformità della serie si possono distinguere due serie distinte: 25 ritratti su supporto cartaceo di cui uno, quello di Tommaso Cotta Morandini, è firmato dal pittore Guglielmo Comasta e datato 1846. L'indicazione cronologica è indicativa per l'intera serie. I venticinque tondi presentano tutti una scritta che reca il nome del benefattore maiuscolo e la data di morte in corsivo, il ruolo svolto dal benefattore nella società vigevanese e la somma donata. Di modesta qualità artistica sono interessanti per la storia delle istituzioni ospedaliere di Vigevano. La serie di ritratti di piccole dimensione su carta cominciò negli anni Quaranta dell'Ottocento sino al 1926.
La seconda serie costituita da 14 ritratti, invece, si distingue oltre che per il supporto che è una tela anziché carta anche per una minore accuratezza nella realizzazione degli incarnati inoltre la scritta celebrativa è tutta in lettere maiuscole. Questi scarsi dati permettono di ipotizzare che la realizzazione dei ritratti sia avvenuta in momenti differenti, ma per caratteri di stile tutti i ritratti sono da assegnare al Comasta. Evidentemente le due serie sono state eseguite in momenti differenti ma per i caratteri di stile tutti i ritratti del primo gruppo sembrerebbero da attribuire al Comasta, pittore non noto di probabile origine vigevanese. Alcuni ritratti sono stati invece eseguiti dal pittore-scrittore vigevanese Francesco Brambilla (1836-1906). Due ritratti sono firmati dal Brambilla e datati 1854. Un dipinto è siglato F.B.. Una serie dei ritratti ad olio su tela sembrerebbe da attribuirsi a pittore locale vicino al Brambilla o al Brambilla stesso. Realizzati su supporto cartaceo, e quindi povero, i tondi avevano lo scopo di ricordare senza distinzione di classe sociale e di sesso i benefattori; sotto il ritratto la scritta raccoglieva dati anagrafici e illustrava le opere caritatevoli compiute. I ritratti dei personaggi più lontani furono frutto di fantasia, ma la ricerca iconografica dovette essere compiuta con puntiglio. I casi piùsignificativi che dimostrano la dipendenza da ritratti esistenti sono il tondo di Giuseppe Maria Scarampi, ripreso dal Loreti, quello di donna Agnese Riberia, che si riconnette al dipinto oggi alla Pinacoteca Civica, e quello di Pasino de Ferrari, che trova le sue fonti in alcune effigi che il committente aveva avuto cura di commissionare.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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