Ritratto di Francesco Cocc'Ordino
Bossi, Giovan Battista (attribuito)
Descrizione
Autore: Bossi, Giovan Battista (attribuito) (notizie sec. XIX prima metà), pittore
Cronologia: post 1820 - ante 1850
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 116 cm x 209 cm (intero)
Descrizione: Ritratto a figura intera del benefattore Francesco Cocc'Ordino in giacca nera con code e panciotto bianco addita con il braccio destro il testamento, posto su un tavolo, con il quale legò alla Congregazione di Carità una somma da distribuire annualmente sotto forma di doti alle fanciulle povere e nubili della città. Tavolo ricoperto da un tappeto e su cui è appoggiato un calamaio. Ritratto legato agli schemi usuali della ritrattistica dell'Ospedale Maggiore di Milano, che evidenziano lo stato sociale del pesonaggio e il ricordo del momento di stesura del testamento.
Notizie storico-critiche: Il pittore, Giovan Battista Bossi, a cui si attribuisce il dipinto dalla bibliografia, ha modeste capacità sia nella resa delle sue figure che risultano essere rigide sia nella resa dello spazio, nonostante sia molto attento alla resa del dettaglio. Si presume lo realizzò dopo la morte del benefattore avvenuta nel 1820. Francesco Cocc'Ordino, di cui non si hanno notizie documentarie, lasciò erede delle sue sostanze la Congregazione di Carità di Vigevano con il compito di distribuire annue doti alle fanciulle povere e nubili della città. Si decise allora di riunire tutti gli altri lasciti per doti in una sola istituzione che prese il nome di "Opera Pia delle Doti", che fu approvata nel 1877 dal re Vittorio Emanuele.
Il dipinto è attribuibile per confronti stilistici al pittore Battista Bossi che eseguì nel 1805 il grande ritratto di Gerolamo Del Pozzo e il dipinto alla scheda NCTN 00012168. Il dipinto del Cocc'Ordino è però da datare dopo il 1820 e testimonia della volontà da parte dell'Ospedale di dare una certa uniformità di impostazione e di dimensione ai ritratti dei benefattori durante la prima metà del XIX secolo. Uniformità che proseguirà, anche se di impostazione e dimensioni diverse, con il ciclo dei ritrattini racchiusi in medaglione. Era consuetudine che i ritratti dei benefattori venissero esposti al pubblico nella festa del Corpus Domini a cui era dedicato l'Ospedale. Esiste un altro ritratto del Cocc'Ordino, della serie dei ritrattini su carta, che si è probabilmente ispirato a questo per i tratti fisiognomici.
Nella quadreria dell'Ospedale si conservano tre serie di ritratti realizzati nella prima metà del XIX secolo e corrispondenti a due distinte tipologie. La prima è formata da ritratti a tutta figura, mentre la seconda si compone di piccoli tondi che, ad evidenza, ebbero intento puramente documentario. I primi eseguiti furono i ritratti a figura intera; lo si deduce dalla tipologia, dallo stile, dalle personalità raffigurate e dalla cronologia della loro vita, anche se nessuna notizia d'archivio documenta specificatamente la serie. Il programma che il nucleo di ritratti a figura intera sottende è quello della celebrazione dei fondatori abbinata al ringraziamento verso chi aveva accordato lasciti all'Ospedale e alle opere pie. Gli intenti gratulatori venivano ad esplicitarsi nel cartiglio che correva nella parte inferiore del dipinto e ricordava l'entità del lascito nonché l'ente che ne aveva tratto beneficio. Caratteristica della serie è anche l'ambientazione, che affianca ai personaggi di volta in volta raffigurati l'illustrazione delle migliorie introdotte nella struttura ospedaliera. I ritratti che tuttora si conservano nella quadreria sono quattro e raffigurano Gerolamo del Pozzo (m. 1574), il vescovo Giuseppe Maria Scarampi (m. 1801), Francesco Cocc'Ordino (m. 1820) e il capitano Paolo Longhi (m. 1834); non si devono necessariamente ricondurre allo stesso momento cronologico e ai medesimi autori.
Il ritratto di Cocc'Ordino fu plausibilmente realizzato dopo quelli dello Scarampi e del Pozzo. La bibliografia lo attribuisce su base stilistica a Battista Bossi. La ricognizione documentaria ha consentito di reperire una lettera dell'esecutore testamentario del Cocc'Ordino, datata 1821, nella quale si menziona Battista Bossi per il possesso di un paio di fibbie d'argento già di proprietà del defunto Francesco, notizia che avvalora l'attribuzione e precisa il momento dell'esecuzione appena dopo la morte del benefattore.
Dopo l'esecuzione dei quattro ritratti pervenutici, la serie rimase incompleta. Lo scopo del programma figurativo non era solo quello di commemorare i più importanti benefattori e fondatori di opere pie cittadine, ma anche quello di promuovere iniziative filantropiche tra i notabili vigevanesi garantendo loro una fama duratura.
Il dipinto fa parte di quella serie commissionata dall'Ospedale. Non si sa se queste effigi venivano ancora esposte, come era tradizione il giorno del Corpus Domini sulla facciata degli edifici di Carità per ricordare i fondatori di tali Enti, infatti Stefano Boldrini ci rende noto che a Vigevano tale tradizione si era perduta già nella seconda metà dell'Ottocento.
Collocazione
Provincia di Pavia
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia
Credits
Compilazione: Casati, Paola (2009)
Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/r9060-00052/
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