Ratto di Anfitrite e Proserpina

ambito emiliano (?)

Descrizione

Ambito culturale: ambito emiliano (?)

Cronologia: post 1750 - ante 1799

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 84 cm x 109 cm (intero)

Descrizione: In un cielo azzurro con striature e nubi grigie compare in alto Giove in veste rossa, mantello verde con elmo e corazza. In basso un uomo (Nettuno) in mantello rosso afferra Anfitrte che, fortemente illuminata, ha colorito pallido e veste bianca. Cavalli in bruno. Cornice in legno dorato.

Notizie storico-critiche: La composizione è sapientemente giocata su un forte luminismo, la resa così nitida e fredda fa ensare ad una datazione alla seconda metà del Settecento. Si tratta di una copia, di ignoto pittore, da un dipinto di Donato Creti (Cremona 1671/ Bologna 1749). Controversie fra Giovanni Bonvecchi che lo interpreta come un "Ratto di Proserpina" e gli autori del testo "L'Immagine della Carità" che vi identificherebbero il "Ratto di Anfitrite" da parte di Nettuno.
La raccolta Losa, con Giovan Battista Garberini e Ambrogio Raffele, rappresenta una significativa testimonianza del collezionismo borghese vigevanese tra la fine dell'800 e i primi del '900. I quadri vennero donati all'Ospedale da Maria Scarfiotti Losa, il cui nome è riportato sempre sul verso di ciascuna tela, insieme ad altre iscrizioni. Maria Losa nacque a Vigevano nel 1884 dall'industriale Giuseppe e da Virginia Cima. Sposò il colonello Mario Scarfiotti e quandò mancò sposò in seconde nozze il maggiore Giuseppe Migliorati. Alla sua morte nel 1966, Maria Losa nominò erede universale del suo cospicuo patrimonio l'Ospedale Civile di Vigevano. Dalle fotografie conservate presso l'Archivio dell'Ospedale (ASOC, 60/251), che ritraggono le stanze di casa Losa, si deduce che i dipinti di proprietà della benefattrice erano in numero assai superiore di quelli poi giunti in quadreria.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia