Cristo in pietà

ambito lombardo

Cristo in pietà

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1500 - ante 1549

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a tempera

Misure: 56 cm x 67 cm (intero)

Descrizione: Su fondo bruno scuro si staglia in primo piano la figura del Cristo che mostra le piaghe. L'incarnato pallido così come il corpo. Il volto emaciato è incorniciato da lunghi capelli biondi ed una barba leggera che termina a doppia punta. Con la mano destra si tocca la ferita del costato. Si intravede una leggera scorciatura del braccio sinistro

Notizie storico-critiche: Il dipinto fa parte di quel nucleo storicamente più importante dal punto di vista storico-artistico delle collezioni ospedaliere. Sono opere giunte al patrimonio dell'Ospedale del Santissimo Sacramento a partire dal 1768 con la fusione degli antichi enti di assistenza e carità in un'unica istituzione e documentano l'impegno di benefattori e di fondatori nella gestione delle antiche opere pie. Queste opere sono state commissionate o donate allo scopo di decorare i luoghi pii e i luoghi di culto al loro interno. Sono opere di cui non si ha certezza documentaria della provenienza a parte di acuni casi quali ad esempio i tre frammenti lignei dell'Immacolata che sono stati ricondotti all'ospedale e spezieria omonimi, l'ancona del pittore Giovanni Quirico da Tortona alla cappella della Visitazione nella collegiata di Sant'Ambrogio, la "Santa Marta" di Camillo Zocco dalla perduta ancona della chiesa dell'ospedale delle Sante Marta e Maria, la "Presentazione della Vergine al Tempio" di Camillo Procaccini alla cappella dell'orfanatrofio di Agnese Riberia, mentre di altre opere si è potuta supporre la provenienza dall'ospedale della Sante Marta e Maria oppure da collezioni private. Si ignora la provenienza di questo bel dipinto cinquecentesco. Secondo C. Dell'Acqua ( "Vigevano nella storia, nell'arte e nell'Industria", Vigevano, 1939) è da confrontare con il "Cristo di Chiaravalle di Brera".
La perdita dello strato pittorico ha accentuato i caratteri drammatici, un dettaglio che riconduce alla qualità del dipinto è la capigliatura, zona dove si è mantenuta la pellicola pittorica, in cui le ciocche sono rifinite con pennellate sottili che modulano gli effetti luministici, caratteri stilistici che ricordano le tecniche pittoriche del XVI secolo.
Si trova documentazione bibliografica in Giornali Locali-mostra 1961: Araldo Lomellino del 2/1-12/1-26/1/1961; Provincia Pavese del 5/1/1961; Corriere della Sera del 22/1/1961; Gazzetta del Popolo del 27/1/ 1961; Informatore Vigevanese del 2/2/1961.
Nonostante si pensi all'àmbito di Bernardino Luini, sia per la resa anatomica sia per quella fisionomica, ancora difficile risulta definire un'ambito preciso e una cronologia più precisa, anche a causa del pessimo stato di conservazione e dei rimaneggiamenti a cui è stato sottoposto. La cornice in legno dorato e dipinto, sembra non essere coerente con l'opera importante.

Collocazione

Provincia di Pavia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia

Credits

Compilazione: Casati, Paola (2009)

Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).