Annunciazione
Ferrari, Bernardino (attribuito)
Descrizione
Autore: Ferrari, Bernardino (attribuito) (1495-1574), pittore
Ambito culturale: ambito lombardo-piemontese
Cronologia: post 1500 - ante 1549
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tavola / pittura a olio
Misure: 67 cm x 46 cm (intero)
Descrizione: All'interno di ambiente architettonico, a destra, Maria Vergine aureolata è in abito viola e manto azzurro genuflessa ai piedi di un ampio tavolo ligneo su cui è appoggiato un grande libro.Sulla sinistra si staglia un angelo genuflesso con abito bianco e sopraveste in rosa regge un giglio. Sullo sfondo si vedono alberi frondosi sulla sinistra ed al centro sole raggiante su cielo azzurro. Paesaggio brullo appena accennato, visi graziosi dalle espressioni serene, schematizzazione dei tratti anatomici delle figure, tutto richiama a molte opere del Bernardino. La composizione è incentrata sull'imponente leggio che separa l'esile Vergine dall'Arcangelo: una presenza non accessoria, ma con forza e rilievi architettonici. Su questo badalone le pagine del libro si sollevano, l'una sull'altra, smosse forse dal vento divino. Ma a dominare su tutto è la singolare inquadratura alle spalle dei due protagonisti, che per la sua peculiare configurazione assume significati diversi: la cornice più esterna, con le sue lumeggiature a finto marmo, funziona da schermo di entrata nel dipinto; ma nel suo complesso, la struttura campeggia come una radicale divisione dello spazio che isola, e così valorizza, ciascuna figura; è poi un'apertura articolata in due grandi finestre.Colori delicati e luminosi.
Notizie storico-critiche: Il dipinto fa parte di quel nucleo storicamente più importante dal punto di vista storico-artistico delle collezioni ospedaliere. Sono opere giunte al patrimonio dell'Ospedale del Santissimo Sacramento a partire dal 1768 con la fusione degli antichi enti di assistenza e carità in un'unica istituzione e documentano l'impegno di benefattori e di fondatori nella gestione delle antiche opere pie. Queste opere sono state commissionate o donate allo scopo di decorare i luoghi pii e i luoghi di culto al loro interno. Sono opere di cui non si ha certezza documentaria della provenienza a parte di acuni casi quali ad esempio i tre frammenti lignei dell'Immacolata che sono stati ricondotti all'ospedale e spezieria omonimi, l'ancona del pittore Giovanni Quirico da Tortona alla cappella della Visitazione nella collegiata di Sant'Ambrogio, la "Santa Marta" di Camillo Zocco dalla perduta ancona della chiesa dell'ospedale delle Sante Marta e Maria, la "Presentazione della Vergine al Tempio" di Camillo Procaccini alla cappella dell'orfanatrofio di Agnese Riberia, mentre di altre opere si è potuta supporre la provenienza dall'ospedale della Sante Marta e Maria oppure da collezioni private. Quindi non sappiamo quando "L'Annunciazione" è entrata nelle collezioni dell'ospedale vigevanese. Mariolina Olivari attribuisce la tavola al pittore vigevanese Bernardino Ferrari attivo nel XVI secolo, a cui rimandano le mani rigide dei personaggi, il netto ovale a mandorla del viso della Madonna e la nitida organizzazione dei panneggi. Anche la disposizione delle figure isolate e immobili su un fondo uniforme è cifra stilistica di Bernardino Ferrari, come si vede confrontando l'Annunciazione con le tavole autografe della Passione del Duomo di Vigevano o la predella della Pala Morselli dello stesso Duomo. Difficile dare una datazione precisa ma le caratteristiche pittoriche fanno pensare a un'intonazione simile a quella delle lunette già nel castello di Vigevano (ora nel Comune) e del grande affresco "Madonna e Santi" datato 1515 ed eseguito per l'antico palazzo Comunale della città. Potrebbe collocarsi nei primi anni del decennio di attività conosciuto del pittore.
Sempre secondo la Olivari, l'Annunciazione sarebbe da identificarsi con quella segnalata a inizio 1900 da G. Colombo ("Gaudenzio Ferrari e la scuola pittorica vigevanese", in "Viglevanum", V, 1911, p.86) di proprietà Corsico-Piccolino (già famiglia Fossati che per tradizione familiare si tramandava l'assegnazione a Bernardino Ferrari).
La cornice coeva fa presumere che non si tratti nè di uno scomparto di predella, né di una piccola cimasa, ma ne conferma un uso autonomo.
L'iconografia del soggetto non si discosta da quella tradizionale. L'ambiente artistico è quello post-leonardesco fra la scuola lombarda di Pavia e Milano e Gaudenzio Ferrari.
Ferrari Bernardo fu scolaro del De Previde e aiuto di Gudenzio Ferrari col quale lavorò a Milano, a Vercelli e al Sacro Monte di Varallo. La sua cultura comporta non solo Luini ma Solario e Bramantino, il maestro delle Storie di Sant'Agnese, Gaudenzio e Giovenone e obbliga anche a pensare al canonico viaggio a Roma, o a meditazioni diverse, come Perugino.
Nel Duomo di Vigevano vi sono la "Madonna con Bambino e i SS. Tommaso, Elena e Agata" mentre nella chiesa di S.Ambrogio vi sono dei quadri della "Pasione di Cristo".
Collocazione
Provincia di Pavia
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. di Pavia
Credits
Compilazione: Casati, Paola (2009)
Aggiornamento: Knapp, Blanka (2012)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/r9060-00158/
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