Madonna con Bambino, San Domenico e San Giuseppe

Paglia, Francesco

Madonna con Bambino, San Domenico e San Giuseppe

Descrizione

Autore: Paglia, Francesco

Cronologia: post 1690

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 188 cm x 270 cm

Notizie storico-critiche: La tela fa parte dell'arredo della chiesa di San Giovanni Battista di Pontegatello, che sorge su un terreno donato nel 1460 da Fadino Rovedo all'Ospedale di Brescia. L'edificio, nelle forme attuali, venne progettato dall'architetto comasco Antonio Corbellini, e terminato nel 1722, come documenta l'epigrafe in facciata.
Va ad aggiungersi al già studiato gruppetto di quadri eseguiti dal Paglia per il territorio a sud ovest di Brescia . Quella di Pontegatello esula però da una trattazione specifica sulle opere di Franciacorta, inserendosi in un ambito più ampio e trasversale, rappresentato dai vari possedimenti che gli Spedali Civili hanno sul territorio bresciano, tra cui figura anche la chiesa di San Giovanni con i suoi dipinti.
Certamente autografo è il gruppo centrale con la Madonna e santi, mentre più seriali - ma ciò non sorprende - sembrerebbero alcune parti di corredo, come il putto in basso con il giglio del martirio, che ha una posa innaturale ed è un po' legnoso, e i cherubini che sbucano dalle nubi. La pulitura del dipinto, fortemente annerito, dovrebbe restituire gradazioni cromatiche più nitide, certamente più vicine a quelle dell'Assunta di San Giovanni, dalla quale però questa tela prende le distanze per il tono familiare di una sacra conversazione, ben diverso dalla rigorosa compostezza di altri dipinti scalati tra gli anni Sessanta e Settanta del Seicento, come la Madonna col Bambino e santi della parrocchiale di Cailina, il Sant'Antonio da Padova della parrocchiale di Sarezzo e i Santi Lorenzo e Firmo di Cogozzo, sensibilmente improntati su un classicismo di stampo emiliano, lo Sposalizio di Santa Caterina della chiesa di San Carlo a Gavardo Valtrompia, da datarsi entro il 1684 ma probabilmente del decennio prima , e il San Giorgio e la principessa della parrocchiale di Cellatica, tela quest'ultima che, pur contendo scoperti ricordi guercineschi, non va collocata troppo in anticipo nel percorso del pittore.
Tra le poche altre opere datate che si conoscono, il Sant'Antonio, san Rocco, san Sebastiano e san Nicola da Tolentino della chiesa della Carità a Brescia, citata anche dal Lanzi e sicuramente del 1672, già manifesta quei caratteri che ritroveremo a partire dal decennio successivo, in termini sempre più spiccati: un risentito intimismo, con accenti talvolta popolari, contraddistinto da ombre caricate e da una luce dorata che piove dall'alto. Tali elementi, tesi ad aumentare la forza didattico-devozionale, sono parzialmente ravvisabili, per esempio, nella Madonna con Bambino e santi della parrocchiale di Roncadelle e nel San Lucio della chiesa di San Giuseppe a Brescia, della fine degli anni Settanta, che testimoniano, insieme alla Santa Caterina di collezione Panajotov (Zagabria) , il momento di passaggio alla fase matura, intorno al 1680. Nella pala di Pontegatello il guizzare dei riflessi luminosi sulle vesti, che accentua i contrappunti chiaroscurali, la spigliata confidenza del Bambino mentre si lancia tra le braccia di san Gaetano, e una generale atmosfera mesta e familiare, del tutto anticelebrativa, sono i tipici caratteri che informano la produzione di Paglia intorno al 1690, data che compare sul retro della tela.
C'è da credere che il dipinto avesse suscitato qualche interesse, per la calibrata impaginazione compositiva che assimila certi spunti lombardi, in particolare da Giuseppe Nuvolone in San Lorenzo a Chiavenna, luogo peraltro frequentato dal Paglia. Documentano un certo successo le varie copie derivate da questo prototipo pagliesco, come quelle della parrocchiale di San Bernardino a Roncadelle e della chiesa di San Giovanni a Zone, e della chiesa di San Vigilio, quest'ultima con l'unica variante del santo di destra, non più Giuseppe bensì Filippo Neri. Nella stessa chiesa c'è anche il San Gregorio, Redentore e santi di Francesco, opera da collocarsi nel solco di quella di Pontegatello, e che va dunque datata intorno al 1692-94.

Collocazione

Provincia di Brescia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. Spedali Civili di Brescia

Credits

Compilazione: Piazza, Filippo (2009)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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