Ritratto di G.B. Rini

Landi, Angelo

Ritratto di G.B. Rini

Descrizione

Autore: Landi, Angelo (1879-1944)

Cronologia: ca. 1911

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 100 cm x 80 cm

Notizie storico-critiche: Angelo Landi nasce a Salò il 17 giugno 1879, dopo gli studi tecnici si iscrive per volere del padre alla Ca' Foscari di Venezia, lascia presto l'università e si trasferisce a Milano, frequenta i corsi serali di pittura dell'Accademia di Brera, sostentandosi con il lavoro di decoratore presso un fabbricante di letti, dove dipinge le testiere con composizioni floreali e vedute paesaggistiche. Nei primi anni del XX secolo a Milano ottiene discreta fortuna, come testimoniano i numerosi inviti alle mostre, oltre alla proposta al premio Mylius nel 1908 e, soprattutto, alla nomina ad accademico di Brera l'anno seguente. I suoi punti di riferimento, in questo primo periodo milanese, sono i pittori della Scapigliatura, Carcano, Ranzoni e Cremona, come emerge dai primi dipinti di Angelo, tra cui va inserito questo Ritratto, da collocarsi intorno al 1911, data in cui il dipinto viene donato all'Ospedale di Salò.
Tipico di questo primo periodo è la caricatura di certi particolari che accompagnano i ritratti, per esempio lo scheletro con il teschio in evidenza sulla scrivania dello studioso, un particolare macabro che identifica la posizione sociale e l'attività dell'effigiato. Si tratta di Giovanni Battista Rini (Salò, 17 febbraio 1795 - 29 novembre 1856), dottore specializzatosi in anatomia all'università di Pavia, poi assistente del celebre professor Bartolomeo Panizza. Il Rini assumerà un ruolo di primo piano nell'Ospedale Maggiore di Milano, prima che un incidente a cavallo lo costringa a interrompere l'attività. Per tutta la vita, da lì in avanti, il dottore resta claudicante, costretto su una sedia come è rappresentato in questo ritratto di Landi.
L'attività di G.B. Rini dopo l'incidente non conoscerà più pause, innalzandosi a vette altissime della ricerca nel campo dell'anatomia. Si occupa di imbalsamazione, emulando l'olandese Rujsch e il bellunese Girolamo Segato, che però muore senza rivelare i segreti delle sue formule. Il Rini, continuando le ricerche, individua un nuovo procedimento di imbalsamazione, detta lapidea, raggiungendo fama internazionale, fino ad arrivare a Vienna, dove la sua esperienza verrà richiesta dalla Regia Università. Ottiene iconoscimenti dall'Ateneo di Brescia e dalla sua patria natia, Salò, nel cui Ospedale terrà l'insegnamento negli ultimi anni, tra il 1849 e il 1851. Gran parte della sua collezione di preparati anatomici e di imbalsazioni lapidee si trova ora nell'Ospedale di Salò, donata dallo scienziato al momento di fare testamento, nel 1856.
Il Ritratto di G.B. Rini verrà commissionato ad Angelo Landi dal nipote del dottore, Pietro, chirurgo e zio del pittore.

Collocazione

Provincia di Brescia

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. del Garda

Credits

Compilazione: Piazza, Filippo (2009)

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