Ritratto del fisico Giuseppe Broggi

Daverio Luzzi, Gerolamo

Ritratto del fisico Giuseppe Broggi

Descrizione

Autore: Daverio Luzzi, Gerolamo (notizie 1844-1858)

Cronologia: post 1844

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 142 cm x 232 cm

Notizie storico-critiche: Realizzata con notevole minuzia e attenzione ai particolari, la tela si trova in mediocre stato di conservazione, presentando due strappi, cadute di colore localizzate e macchie di spruzzo di vernice non meglio identificata. Nonostante la precaria situazione conservativa, sono da sottolineare la riuscita composizione dell'insieme, nel quale la figura del benefattore campeggia al centro del suo studio.
L'autore descrive con precisione non solo la figura del noto filantropo, ma anche gli oggetti che richiamano l'abitus professionale di Giuseppe Broggi. Veri e propri esempi di virtuosismi pittorici, sono da menzionare il cesto di vimini intrecciati in primo piano e lo scrittoio sovrabbondante di libri e oggetti, brani degni di un miniaturista. Interessante anche l'ovale che ritrae, in veste da camera, Domenico Branca, l'ispiratore della beneficenza del fisico Broggi.
Il dipinto, di ragguardevoli dimensioni, è costruito con pennellate libere e corpose che consentono un'efficace caratterizzazione del volto del fisico. Anche per quest'ultimo sono da menzionare certi dettagli - il fazzoletto rosso fuori dalla tasca destra dei pantaloni, il panciotto come aggrottato - che fanno di quest'opera uno degli esemplari più schietti e veri della quadreria del nosocomio cittadino.
Nato il 17 agosto1753 in Luvinate, da Benedetto e Maddalena De Martini, Giuseppe Broggi compì gli studi di grammatica e di retorica tra Varese e Milano, entrando successivamente nel Collegio Castiglioni di Pavia . Nell'Ateneo di questa città conseguì nel 1781 il titolo di chirurgo e nel 1785 quello di dottore in medicina e filosofia.
Esercitò l'arte medica nell'Ospedale Maggiore del capoluogo lombardo per assumere successivamente l'ufficio di medico condotto in Castiglione Olona. Sposò Rosa Soncini di Bartolomeo, da Bizzozzero e non ebbero figli. Fu tra i primi a diffondere il vaccino anti-vaioloso secondo il decreto del 1804 del Vice-Presidente della Repubblica Italiana, Francesco Melzi d'Eril. Fu sodale, anche nella professione di medico, del dottor Luigi Sacco, varesino, nominato Direttore Generale della vaccinazione del Regno d'Italia. Nel 1841 dettava le sue ultime volontà davanti al fisico Domenico Branca di Milano, chirurgo primario all'Ospedale di Varese, al sacerdote Giovanni Grezzi del distretto di Lugano e cappellano di Gornate Superiore, e a Battista Zambini di Castiglione Olona. Morì il 30 settembre 1841 e venne sepolto a Castiglione Olona.
Alla morte, il totale del suo patrimonio ammontava a duecentotrentamila lire austriache di cui una buona parte rappresentata da immobili e terreni coltivati distribuiti nei territori di Caronno Corbellaro, Castiglione Olona, Gornate Superiore e Inferiore, Morazzone e Vedano Olona.
Il dipinto, che ritrae il filantropico medico, venne commissionato a Gerolamo Daverio Luzzi di Daverio. Venne portato a termine nel 1844 per novecento lire austriache e con l'approvazione di Luigi Sabatelli, professore di pittura a Brera.

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. dei Sette Laghi

Credits

Compilazione: Squizzato, Alessandra (2009)

Aggiornamento: Castaldo, Clara (2010)

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