Ritratto di Pier Ambrogio Mera

Cocquio, Carlo

Ritratto di Pier Ambrogio Mera

Descrizione

Autore: Cocquio, Carlo (1899-1983)

Cronologia: post 1940 - ante 1960

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 112 cm x 152 cm

Notizie storico-critiche: Il dipinto è una copia tratta dal pittore Giuseppe Colombo, eseguita da Carlo Cocquio, in sostituzione della prima tela danneggiata in modo irreparabile e presumibilmente eseguita a ridosso della morte del noto benefattore varesino.
Sebbene l'opera cerchi di riprodurre con una certa fedeltà la maniera nitida e precisa, tipica del Colombo (artista dai lineamenti biografici pressoché ignoti, ma presente con altri ritratti nella quadreria del nosocomio), il dipinto in questione dimostra caratteristiche estranee alla pittura di fine '800 - inizio '900 e, invece, rientranti pienamente nella conduzione artistica del Cocquio intorno agli anni Sessanta. Un'insistente descrizione dei tratti del volto e degli oggetti posati sulla scrivania, nonché certi impasti cromatici dalle tonalità sintetiche avvicinano la tela al ritratto della vedova Zamboni, piuttosto che alle opere accademiche e calibrate del Colombo.
Menzionato già nel 1963, in un documento rinvenuto nelle carte d'archivio dell'Amministrazione Ospedaliera , il dipinto è stato probabilmente eseguito al termine degli anni Cinquanta o nei primissimi del decennio successivo, in un momento in cui risultano frequenti committenze da parte dell'ente ospedaliero al pittore Carlo Cocquio di Cantello.
Proprio nel 1963, in occasione di un sopralluogo presso l'Ospedale di Circolo, per conto della Soprintendenza di Milano, venivano espressi non pochi dubbi circa la sostituzione del ritratto di Pier Ambrogio Mera eseguito dal pittore Giuseppe Colombo, con "una copia alquanto libera e di fattura evidentemente recente" .
In risposta alla richiesta di maggiori dettagli, inoltrata dal sovrintendente G. A. Dell'Acqua, l'allora Presidente dell'Ospedale di Varese, Giordano Leva precisava che il quadro del Colombo "ebbe a rovinarsi in modo tale da non poter essere riparato, portando la precedente Amministrazione alla decisione di farne eseguire una copia dal Pittore Cocquio di Varese" .
Quanto al munifico effigiato, Pier Ambrogio Mera, figlio di Carlo Giuseppe e Giovanna Corti, nacque a Varese il 30 giugno 1801. Ordinato sacerdote nel 1825, venne nominato, due anni dopo, coadiutore titolare della chiesa Prepositurale Plebana di Santo Stefano di Appiano, dove sarebbe rimasto sino al 1837.
Ebbe, secondo la ricostruzione storica del Borri, qualche contrasto con il governo austriaco per aver facilitato e ospitato alcuni affiliati alla "Giovane Italia". La pena inflittagli venne commutata in coatto soggiorno a Venezia, dove divenne cappellano della parrocchia di San Marziale.
Graziato nel 1843, venne riammesso nella Diocesi milanese ed entrò a Varese al tempo del Prevosto varesino Benedetto Crespi. Passò poi ad Arcisate nel 1844 come coadiutore titolare della chiesa Prepositurale Plebana. Dopo la morte di un suo congiunto, pure sacerdote, assunse l'ufficio di Canonico Teologo presso la Basilica di San Vittore di Varese nel 1855.
Il 30 agosto 1880, stese di suo pugno il testamento, nel quale chiamava suoi eredi "i poveri della città di Varese, e per essi la onorevole Congregazione di Carità che per legge li rappresenta", volendo che il suo patrimonio fosse destinato alla fondazione di un'Opera Pia intitolata a suo nome. Morì il 2 luglio 1881 disponendo un legato di Lire 150mila per la istituzione dell'Opera Pia Mera.
Il Borri, infine, fa riferimento ad un ritratto del canonico Mera eseguito nel 1884 da "Giuseppe Colombo da Canzo, stanziato a Varese" che "costò ottocento lire" .
Il riferimento è alla prima versione dell'immagine gratulatoria, sostituita, meno di un secolo dopo, dall'attuale tela del Cocquio. L'aspetto della prima opera doveva essere davvero molto vicino alla più recente, dal momento che il Borri specifica che il sacerdote "è atteggiato come nel momento in cui, seduto sopra un vecchio seggiolone a braccioli, sta pensando alle disposizioni da fissare nel proprio testamento, che va componendo sopra una scrivania, sulla quale spicca un crocifisso di avorio".

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. dei Sette Laghi

Credits

Compilazione: Castaldo, Clara (2009)

Aggiornamento: Castaldo, Clara (2010)

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