Ritratto di uomo con cartiglio
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: post 1800 - ante 1849
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 57 cm x 72 cm
Notizie storico-critiche: Quasi nulle ad oggi risultano le notizie riguardanti sia l'identità dell'effigiato che quella dell'autore del ritratto. Tra i più problematici - ed interessanti - dipinti della raccolta del nosocomio varesino, la tela, giunta a noi in mediocri condizioni, si distingue tuttavia per una schietta resa realistica, un dosato equilibrio chiaroscurale ed una buona coerenza compositiva, visibilmente sensibile alle formule della produzione pittorica della prima metà del XIX secolo. Complesso risulta, a questo primo livello di indagine, lo studio dell'opera che, smontata dalla cornice, lascerebbe visibile l'iscrizione sul cartiglio e potrebbe rivelare sul retro qualche nota autografa o qualche indicazione cronologica. Tuttavia, una raffinata tecnica esecutiva affiora con grande evidenza nella definizione dello sguardo penetrante del benefattore abbigliato in vesti borghesi, nella disinvolta posa anticelebrativa e nella densa condotta del volto.
Nonostante la penuria di dati storici in nostro possesso induca alla cautela, sembra possibile poter avanzare in questa sede qualche parallelo con l'opera pittorica di Pelagio Pelagi e, ancor di più, con la prima fase di Giuseppe Molteni. Di questo tornano nell'opera qui presa in esame alcuni elementi tipici come una certa inclinazione per composizioni nitide e calibrate dipendenti dalla produzione più aulica e celebre di Hayez.
Venendo ora a delineare un'approssimativa traccia biografica del benefattore, conviene notare la presenza nella quadreria dell'Ospedale Maggiore di Milano di un olio su tela e di un disegno, entrambi attribuiti alla mano di Giovanni Vismara. Le due opere ritraggono, nella medesima inquadratura, Antonio Caimi, morto il 21 settembre 1850. Il benefattore immortalato nella quadreria milanese è individuato inoltre dal cartiglio che regge in mano: "Antonio Caimi sans façons d'anni 74/ morto il giorno 21 settembre 1850". Sul biglietto apare l'iscrizione: "Al D. / Antonio Caimi / vicolo Figniani 1482 / Milano".
Nelle schede del catalogo dell'ente milanese, inoltre, si precisa che: "il dipinto a mezzo busto del Caimi fu commissionato dall'Ente ospedaliero alla morte del benefattore che aveva voluto aggiungere al suo cognome il termine sans façons nella scritta per distinguersi dagli altri membri della sua famiglia. Il quadro andò perduto in un incendio e fu ripetuto dallo stesso autore nel 1885. Per il primo ritratto l'autore ricevette lire 500. Il Vismara cognato del defunto, segue lo schema consueto della ritrattistica ospedaliera, suggerendo una sobria ambientazione alla figura del benefattore".
Sebbene le indicazioni sopraccitate risultino in alcuni passaggi alquanto lacunose (non risulta chiaro ad esempio quale ritratto andò perduto nell'incendio e quando, se l'opera oggi presente nella quadreria milanese è la prima o la seconda versione del ritratto) è possibile ipotizzare, solo per brevi cenni, le coordinate cronologiche che riguardano il Caimi, forse figlio del ben più noto G. B. Caimi, medico chirurgo dell'Ospedal Maggiore di Milano, autore delle numerose aggiunte al volume di Istituzioni chirurgiche di G. B. Monteggia.
Le tre opere, vale a dire quella dell'ospedale di Varese e le due dell'ente milanese, sebbene molto distanti nella qualità esecutiva, rivelano sorprendenti affinità fisionomiche nel volto dell'effigiato. Inoltre, nel ritratto varesino, il cartiglio in basso, parzialmente nascosto dalla cornice, porta le sole parole leggibili "Al" e "Milano" alla fine. Come si deduce dalla scarsità di dati in nostro possesso, che solo una futura e più approfondita indagine comparativa contribuirà forse a dirimere, l'unico dato accertato è la stretta vicinanza fisionomica del benefattore borghese che risulta di ben maggiore qualità stilistica nella tela varesina piuttosto che negli esemplari milanesi di fattura complessivamente mediocre e standardizzata.
Collocazione
Provincia di Varese
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. dei Sette Laghi
Credits
Compilazione: Castaldo, Clara (2009)
Aggiornamento: Castaldo, Clara (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/t6060-00037/
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