San Girolamo traduce la Bibbia

Mola, Pier Francesco (attribuito)

San Girolamo traduce la Bibbia

Descrizione

Autore: Mola, Pier Francesco (attribuito) (1612-1666)

Cronologia: post 1626 - ante 1650

Tipologia: pittura

Materia e tecnica: tela / pittura a olio

Misure: 207 cm x 143 cm (intero)

Notizie storico-critiche: Ben poche le notizie d'archivio e le informazioni circa uno dei quadri pù antichi e belli dell'intero patrimonio ospedaliero.
Il San Gerolamo appare per la prima volta nell'inventario del 1852 della Congregazione di Carità (primo nucleo da cui poi sorse l'Ospedale Sant'Antonio), elencato nella "Categoria VI - Libri, quadri, carte, ed altri oggetti": "N° 4 quadri, tre rappresentanti individui della famiglia Bonomi e uno S. Gerolamo". Non è dato di sapere il motivo per cui lo si trova legato ai ritratti dei Bonomi: forse è ragionevole pensare che faccia parte di una loro donazione, ma non essendoci conferma questa rimane solamente una ipotesi.
Seguono poi altri due inventari, datati 1927: da quello manoscritto si apprende che il dipinto si trovava nella Sala del Contabile e che, di autore ignoto, versava in stato ottimo, mentre nell'inventario dattiloscritto lo stesso si trovava nell'appartamento delle suore (dato poi corretto a mano con la dicitura "ammin.", ovvero che era stato trasportato nei locali dell'amministrazione), ma viene anche dato anche un valore economico alla tela: 3000 lire.
Oggi la tela, inedita e mai oggetto di studi, versa in condizioni tuttosommato buone, sebbene una patina ricopra l'intera superficie, ed in alcune parte si sia verificata una leggera caduta di colore.
L'intera impostazione del dipinto, la gamma cromatica ed il ductus pittorico richiamano subito alla mente il San Gerolamo di Pier Francesco Mola, segnalato nella collezione Scardeoni di Lugano nel catalogo del pittore del 1989.
Forse si è in presenza di una seconda versione dello stesso soggetto, piuttosto che una copia di altra mano: le spesse e vigorose pennellate di colore che forgiano il braccio destro ed i libri si contrappongono alla precisione e alla delicatezza del volto, ben delineato fin nelle rughe d'espressione. Allo stesso modo la figura leonina che appare emergere dallo sfondo, ricorda le figure del Mola, come pure la costruzione paesaggistica richiama alla memoria ambientazioni tipiche del pittore.
Tuttavia lo stato conservativo non permette di affermare con certezza l'attribuzione dell'opera, la quale potrà essere meglio valutata dopo un intervento di pulitura e di restauro

Collocazione

Provincia di Varese

Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valle Olona

Credits

Compilazione: Marcora, Lisa (2009)

Aggiornamento: Marcora, Lisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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