Ritratto di Carlo Ottolini
Galvagni, Ugo
Descrizione
Identificazione: Ritratto del cavaliere Carlo Rafaele Ottolini
Autore: Galvagni, Ugo (1867-1942)
Cronologia: ca. 1900
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 58 cm x 82 cm
Notizie storico-critiche: Il dipinto raffigura Carlo Ottolini (Busto Arsizio, 1836 - 1900) imprenditore tessile che seppe trasformare il piccolo laboratorio del padre in un complesso industriale tecnologicamente avanzato.
Il ritratto è ben conservato per il restauro effettuato da Isabella Pirola in occasione dell'esposizione alla mostra Accoppiamenti giudiziosi (Ghio, Scheda in Accoppiamenti giudiziosi..., p. 260).
Alla morte dell'imprenditore, la famiglia Ottolini commissionò al pittore Ugo Galvagni, che aveva già raffigurato membri della famiglia, il ritratto memorativo, che fu donato alla Congregazione di Carità dai figli Enrico ed Ernesto insieme ad una cospicua somma che, con altre donazioni, servì all'avvio della costruzione del nuovo ospedale di Busto Arsizio (Pacciarotti 2002, pp. 36-38; idem 2007, p. 27).
Non ci sono dubbi sulla paternità dell'opera in quanto firmata e neanche sulla datazione: come già accennato il ritratto fu eseguito post mortem nel 1900. Il pittore si servì di un modello fotografico, come ricorda Lilli Ghio, nello studio più approfondito sull'opera (Ghio, Scheda in Accoppiamenti giudiziosi..., p. 260). Non si conoscono le circostanze dell'incontro fra l'artista e la famiglia Tosi: di origini toscane, Ugo Galvagni dopo aver studiato a Firenze presso Antonio Ciseri, si trasferì a Napoli dove fu attento alla pittura di Domenico Morelli e Filippo Palizzi, ma già nei primi anni novanta dell'Ottocento si trasferì in Lombardia operando a Milano e a Novara, facendosi conoscere come eccellente ritrattista, dote che si evidenzia anche nel dipinto studiato.
Infatti nonostante il ritratto non sia eseguito dal vero, l'immagine dell'effigiato conserva caratteri di naturalezza: il personaggio volge lo sguardo allo spettatore, esprimendo il proprio carattere fiero, colto però in un momento intimo. Indossa infatti la vesta da camera, su cui risalta la catena dell'orologio d'oro illuminata da un tocco di luce, e il berretto da notte. La figura emerge da uno sfondo indistinto circondata da un alone di luce che rischiara il volto e posandosi sul colletto bianco della camicia, crea un contrasto con il nero della veste da camera.
Il gioco delle ombre e delle luci definisce il profilo dell'effigiato e ne esalta il volume.
Rispetto alla produzione pittorica iniziale, ad esempio il ritratto di Teresa Caminada Tosi che fu la prima di una lunga serie di commissioni ricevute dalla famiglia Tosi, in cui la pennellata risulta più robusta con l'effetto di rendere statica l'immagine raffigurata, nei ritratti successivi l'attenzione al vero si coniuga con una pennellata vibrante, mossa e di maggior scioltezza, visibile ad esempio nella resa dell'incarnato, che rende la figura ancora più reale.
Collocazione
Provincia di Varese
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valle Olona
Credits
Compilazione: Pirota, Sara (2009)
Aggiornamento: Pirota, Sara (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/t6090-00023/
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