San Giuseppe e Gesù Bambino
ambito lombardo
Descrizione
Ambito culturale: ambito lombardo
Cronologia: 1690 - 1710
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: tela / pittura a olio
Misure: 172 cm x 248 cm
Notizie storico-critiche: Il dipinto, inedito, si presenta in buone condizioni di conservazione, anche se a luce radente sono evidenti sollevamenti della superficie pittorica e craqueleres.
Molto probabilmente in origine era collocato nella chiesa del vecchio ospedale di San Giuseppe (primo nucleo ospedaliero di Busto Arsizio), come lascerebbe intuire anche il soggetto del dipinto, intitolato al santo protettore. Purtroppo le ricerche nell'archivio ospedaliero sono state infruttuose. Negli inventari ospedalieri dei beni mobili, datati 1833 e 1864, si ricorda "1 quadro rappresentante S. Giuseppe con cornice antica" ma si riferisce sicuramente ad un'altra tela esposta nella quadreria ospedaliera (Effetti mobili, febbrario 1833 - ottobre 1864 , in Archivio Storico della Congregazione di Carità e dell'Ospedale di S. Giuseppe di Busto Arsizio, b. 168 fasc. 1).
Al centro del dipinto, di formato ovale, è raffigurato San Giuseppe che tiene fra le braccia Gesù Bambino, che con le dita indica il cielo in cui si intravede, fra le nuvole, uno squarcio di luce e dei cherubini. Ai lati della scena compaiono, a sinistra Maria e l'Angelo e a destra un bambino alato con una croce astile, che potrebbe identificarsi con San Giovannino o con un angelo. L'insieme dei personaggi potrebbe far pensare al tema della Fuga in Egitto o al Ritorno dall'Egitto, se identifichiamo il bambino con San Giovanni. Infatti la legenda aurea ricorda come Giovanni prese congedo dai genitori assai presto, per condurre una vita di penitenza nel deserto (Krauss - Uthemann 1994, pp. 287, 294).
La scena è abbastanza affollata, soprattutto al centro e sul lato sinistro: le braccia alzate di Gesù sono bilanciate dall'angelo che appare di spalle, inginocchiato e con un braccio teso.
Il pittore, che non è stato ancora identificato, delinea i personaggi con una pennellata sciolta e vibrante; fa sfoggio di trasparenze cromatiche dovute all'uso di effetti luministici con cui delinea il volume delle figure. In particolare questa capacità è evidente nell'angelo con le vesti fluttuanti costruite con trapassi luministici, le ali e i capelli delineate con tocchi di pennello. La stessa bravura è evidente nella resa dei panneggi della veste di San Giuseppe e del panno che avvolge Gesù Bambino. La luce, che si apre un varco tra le nubi, rischiara Gesù, il manto di San Giuseppe e l'angelo inginocchiato. Maria invece è defilata, assorta in preghiera.
Nonostante siano presenti molti elementi tipici della pittura lombarda del Seicento, ad esempio l'intonazione su colori bruni, la presenza di una solida struttura disegnativa, la luce che compare all'improvviso attraverso le nubi, sarei propensa a datare il dipinto fra fine Seicento e inizio Settecento.
Il pittore dimostra di conoscere le novità che stavano emergendo a fine Seicento: la tavolozza dei colori leggermente più chiara rispetto al secolo precedente, la pennellata più fluida, gli effetti di trasparenze cromatiche, l'uso della luce, il senso di teatralità della scena e il tema iconografico che spinge a riflessioni sentimentali.
Collocazione
Provincia di Varese
Ente sanitario proprietario: A.S.S.T. della Valle Olona
Credits
Compilazione: Pirota, Sara (2009)
Aggiornamento: Pirota, Sara (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/t6090-00171/
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