Scena

Mens, Leone; Lualdi, Achille

Scena

Descrizione

Identificazione: Luogo dei sepolcri

Autore: Mens, Leone (sec. XIX seconda metà), realizzatore; Lualdi, Achille (1869-1950 (?)), autore modifiche

Ambito culturale: ambito Italia settentrionale

Cronologia: post 1867

Tipologia: teatro di figura

Materia e tecnica: carta / pittura; colla; tela

Misure: 443 cm x 200 cm (fondale); 472 cm x 236 cm (primo principale)

Descrizione: Scenografia composta da un fondale ed un principale. Supporto in carta porosa 80 g. al mq. di colore écru e liscia da 80 g. al mq. di colore paglierino dipinta con colori ad acqua e fortezzata lungo i perimetri e le linee di piegatura con strisce in tela di cotone di diverse grammature.

Notizie storico-critiche: Sul retro del principale compare un appunto a matita che reca "2° Officina per Luna" che fa pensare che in qualche edizione dello spettacolo "Dalla Terra alla Luna" il principale possa essere stato utilizzato in abbinata alla scena dell'Officina. Scenografia realizzata per l'allestimento dello spettacolo La "Ginevra degli Almieri", ovvero "La Sepolta viva". Questo spettacolo è un adattamento per marionette dellÂ'omonima commedia scritta dallÂ'attore Luigi Del Buono, autore fiorentino della II metà del XVIII secolo (1751- 1832). È lÂ'inventore della maschera di Stenterello, che appare per la prima volta nel 1793 al Teatro del Cocomero di Firenze. Molte delle commedie scritte da Del Buono entrano nel repertorio del teatro delle marionette, come "Il diavolo mal maritato", "Stenterello viaggiatore e maestro di lingua italiana", "Il morto dal mantello rosso" e "I due gobbi". Il fenomeno si comprende poiché Del Buono aveva lÂ'abitudine di vendere ad altre compagnie e ad altri attori i suoi copioni.
Nel repertorio della Compagnia Colla la "Sepolta viva" è già presente nel 1835. Il manoscritto esistente risale al 1867, anno in cui il marionettista Testa Giovanni Domenico, collaboratore di Carlo Colla I, svolge la sua attività di copiatore e ricopia da un testo precedente il copione a noi giunto.
Nella versione marionettistica la vicenda viene completamente trasformata: sparisce la scena IV, la scena V, la scena VI e la scena VIII del II atto; i personaggi dei soldati della scena X sono sostituiti dai becchini; sono tagliate la scena IV e parte della V del III atto. L'atto IV comincia con l'ingresso del giudice e si raccorda direttamente con la scena II; la scena IV, quella in cui Stenterello si finge avvocato, è eliminata.
"La ginevra degli Almieri" è per la Compagnia Carlo Colla e Figli una commedia di successo e permane nel repertorio anche quando la compagnia fa il suo ingresso al Teatro Gerolamo, nei primi anni del XX secolo assumendo, su specifica richiesta del pubblico che voleva il personaggio di Gerolamo al centro delle vicende raccontate, anche la titolazione "Gerolamo ladro notturno sfortunato"
LÂ'ultima rappresentazione di questo spettacolo avviene il 18 Novembre 1956.
Una curiosità riguarda le scenografie, poiché esistono due saloni settecenteschi che, malgrado la dicitura relativa alla commedia "Il matrimonio segreto", riportano in matita blu a grafia di Giovanni Colla, anche la dicitura "Ladro notturno". E' possibile pensare che fossero stati commissionati per la "Ginevra degli Almieri", prima della decisione di ambientare la vicenda a Firenze in epoca quattrocentesca.

Collocazione

Milano (MI), Museo del Teatro di Figura - MUTEF

Credits

Compilazione: Citterio, Franco (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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