Marionetta
Descrizione
Identificazione: Moretto
Cronologia: post 1885 - ante 1900
Tipologia: teatro di figura
Materia e tecnica: legno di tiglio; vetro; acciaio; cartapesta; ferro; piombo; tela; legno (segatura); legno di pioppo
Misure: 54 cm
Peso: 800 g
Descrizione: Testa in legno di tiglio fissata al corpo tramite ferro, occhi di vetro. Corpo piccolo con busto in cartapesta su scheletro di legno. Gambe in pioppo unite alle anche con apertura a compasso, ginocchia con linguetta elastica in metallo. Mani in tiglio con dita parzialmente unite. Piedi mobili. Bilancino a croce per ballerini.
Notizie storico-critiche: Anello sulla sommità della testa per il ferro utilizzato col sistema di movimento a pugnetto. Occhi realizzati con piccole sfere nere di vetro fissate con stucco. Spilli ai lobi delle orecchie per appendere eventuali orecchini. Il ballo "Excelsior" fu rappresentato la prima volta a Milano, al Teatro alla Scala, la sera dell'11 gennaio 1881. Autore del libretto e della coreografia era Luigi Manzotti, mentre Romualdo Marengo lo era della musica e Alfredo Edel delle scene e dei costumi.
Il successo del ballo fu travolgente. Le repliche furono 103 nella stagione.
La versione marionettistica per la Compagnia Carlo Colla e Figli in due tempi e undici quadri fu allestita da Carlo II Colla col consenso dellÂ'autore e presentata col titolo di "Civiltà e Progresso" nel 1895. Il titolo mutò poi nel tempo. Il primo allestimento del ballo ricordava ancora troppo l'originale scaligero. Ma fu sufficiente che lo spettacolo entrasse nella routine degli spostamenti della Compagnia perché le peculiarità del teatro marionettistico diventassero preponderanti.
Così l' "Excelsior" approdò al Teatro Gerolamo di Milano, quando la Compagnia ci entrò stabilmente nel 1906, proprio negli anni in cui, dopo qualche ultima apparizione, il "ballo grande" italiano, simbolico-narrativo sta tramontando sulle scene europee, divenendo unico retaggio del teatro delle marionette e, più particolarmente, della Compagnia Carlo Colla e Figli che ha continuato a riproporlo sino ad oggi, offrendo al pubblico di un secolo dopo la più vivida testimonianza del kolossal scaligero.
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