Madonna annunciata

ambito lombardo

Madonna annunciata

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1400 - ante 1440

Tipologia: scultura

Materia e tecnica: marmo / scultura

Misure: 40 cm x 23 cm x 113 cm

Descrizione: La statua riporta le fattezze di una figura femminile velata. La donna poggia tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra in modo innaturale elemento che arcua il busto, in forma goticheggianti. Il braccio sinistro avvolto nel manto, che dalla testa fascia tutta la figura, è piegato e la mano regge, appoggiato sul ventre, un libro chiuso (la legatura è rivolta verso la sinistra del riguardante) di cui la figura mostra la copertina decorata, con incisioni cuoriformi. Il braccio libero è disteso lungo il fianco lavorato in modo da accentuare l'arco descritto dal busto. Il volto presenta diversi spunti di realismo, ma il dettaglio fisiognomico è poco definito. Gli occhi, dalle palpebre sporgenti, si configurano come mandorle incise, mentre la bocca, lievemente imbronciata, caratterizza l'espressione del volto e la struttura delle guance.

Notizie storico-critiche: Prima di appurare a che scuola affidare l'esecuzione di questa statuetta, è interesse, ai fini di una conoscenza della movimentazione di alcune opere nel corso degli anni, affrontare la questione di come una figura non particolarmente caratterizzata e collocata sul un capitello di pilone, sia stata interpretata per tutto il XIX secolo fino ad oggi, quando la cautela consiglia un punto di domanda, come una Madonna.
Anche dopo un nuovo spoglio dei documenti non è stato impossibile risalire ad una corretta identificazione della statuetta. In questa sede si è deciso di sollevare il dubbio circa la sua identificazione iconografica.
Se nel 1864 era parso opportuno identificarla in un inventario con il termine di Madonna forse era per il fatto che allora fosse ancora possibile inserirla nel suo contesto. Potremmo ipotizzare quindi, che dopo la rimozione dal capitello, fosse comunque accompagnata dal suo pendant, il disperso Angelo annunciante? Se così fosse, sarebbe opportuno immaginare una destinazione originaria diversa dal capitello di pilone, forse un altare, la cura di certi particolari di intaglio ed espressivi, potrebbero giustificare una visione ravvicinata dell'opera.
Lungi dall'essere conclusiva questa digressione vuole sollevare il problema dell'identificazione della statuetta. Il riferimento alla Vergine al tempo della cessione dell'opera, insieme ad altre, al Civico Museo Archeologico, potrebbe essere stato suggerito inoltre della posa arcuata della santa di memoria nordica, immagine portata alle soglie del Quattrocento ancora dai Dalle Masegne. Ci sembra valido anche a livello stilistico la menzione dei due scultori veneti, già proposta dal Mariacher. La Santa, o Madonna, non presenta infatti solo qualità spiccatamente lombarde ed è nel contempo lontana dallo stile delle statuette dei maestri stranieri attivi in cantiere. Tentando di dipanare la sequenza di ipotesi che l'osservazione di questa statua solleva, si propone di affidarla ad un maestro attivo nei primi decenni del Quattrocento, quanto alla sua formazione, se non la provenienza, possiamo azzardare un influsso della scultura veneta, che nei primi anni del cantiere, si manifesta in più esempi. L'eleganza della statuetta potrebbe suggerire un artista aggiornato alle forme sottili del gotico internazionale, senza tuttavia trovarvi dettagli particolarmente significativi.

Collocazione

Milano (MI), Veneranda Fabbrica del Duomo. Museo del Duomo

Credits

Compilazione: Anselmi, Camilla (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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