Cornicione

ambito lombardo-emiliano

Cornicione

Descrizione

Ambito culturale: ambito lombardo-emiliano

Cronologia: ca. 1137 - ca. 1150ca. 1907

Tipologia: pertinenze decorative

Materia e tecnica: pietra arenaria / scultura

Misure: 86 cm

Descrizione: Cornicione architettonico in pietra arenaria scolpita, formato da un cordolo, un filare a denti di sega e da un fregio di foglie racchiuse entro profili scanalati a foggia di cuore.

Notizie storico-critiche: Secondo la recente proposta di Francesca Buonincontri, la cornice è da assegnare, nelle brevi porzioni originali risparmiate dai rifacimenti del primo Novecento, alla bottega di Cristoforo, maestro di cultura antelamica che firma, se davvero così si può interpretare la scritta presente attorno al clipeo, il rilievo con la testa di Cristo posto nell'ordine inferiore dell'abside centrale della basilica (scheda NIN 132) e che, a detta della studiosa, è il responsabile, con la sua bottega, quasi dell'intera decorazione plastica che orna le pareti esterne dell'edificio (Buonincontri, 2005, p. 187, cat. A, 15 ). Francesca Buonincontri ricostruisce, per via stilistica, la formazione del maestro che, dopo aver collaborato all'apparato scultoreo del Duomo di Parma, si sarebbe trasferito a Carrara, dove la sua mano è forse riconoscibile in alcuni capitelli interni e nei rilievi del portale maggiore, e infine a Bergamo, attorno al 1137, quando era da poco iniziata la costruzione della basilica; Cristoforo avrebbe chiuso la sua carriera a Milano, nel cantiere della basilica di San Simpliciano (Buonincontri, cit., pp. 53-71). A mio avviso, però, il solo appiglio del nome "Cristoforus" inciso sul rilievo dell'abside centrale è troppo vago, ed è difficile sostenere, su questa base, la ricostruzione di una intera personalità storicamente individuata: resta valida, della proposta della Buonincontri, la parte relativa all'analisi delle coordinate culturali entro cui si muove l'autore, o forse sarebbe meglio dire gli autori, del ciclo ornamentale delle absidi, viste le sensibili differenze di mano tra le varie parti; per questo motivo, preferisco assegnare il ciclo a maestri anonimi, attivi nella prima metà del XII secolo, di formazione condotta tra Lombardia ed Emilia.
L'intervento di rifacimento, ben riconoscibile per estesi tratti nei profili più secchi ed integri degli ornati vegetali, non è, in questo caso, documentato con certezza: esiste, però, un preventivo di spesa fornito nel 1907 alla Congregazione di Carità dalla Ditta Fossati per l'esecuzione di un calco del fregio; il documento, secondo Francesca Buonicontri, potrebbe confermare l'ipotesi di un intervento di restauro eseguito poco tempo dopo (Buonincontri, cit., p. 188).
L'opera è stata restaurata nel 1978-1981 (Buonincontri, cit., p. 178).

Collocazione

Bergamo (BG), Basilica di S. Maria Maggiore

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2010); Monaco, Tiziana (2010)

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