Confessionale
Fantoni, Andrea
Descrizione
Autore: Fantoni, Andrea (1659-1734)
Cronologia: ca. 1704 - ca. 1705
Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica
Materia e tecnica: legno di noce / intaglio, scultura, verniciatura; legno di bosso / intaglio, scultura, verniciatura; legno di conifera / intaglio
Misure: 240 cm x 120 cm x 395 cm
Descrizione: Confessionale con vano centrale riservato al confessore e due spazi laterali per i penitenti; pareti laterali mosse da alternanza di cornici e lesene; parete centrale curvilinea e sporgente verso l'esterno. In alto, sulla cimasa, figura scolpita di Dio Padre; sotto, in cornice ovale, scena della "Traditio clavis"; sulla sommità, statue raffiguranti la "Misericordia", la "Sapienza", la "Mitezza" e il "Segreto Confessionale" (Allegoria del Silenzio). Sul battente d'ingresso al vano centrale, rilievo con la scena della "Resurrezione del figlio della vedova di Naim"; all'interno, formella con l'episodio di "Mosè che fa scaturire l'acqua dalla roccia"; su due sportelli esterni, a sinistra "Allegoria della Misericordia", a destra "Allegoria della Giustizia". Nel vano di destra: rilievi con la "Flagellazione" e "Santa Maria Egiziaca". Nel vano di sinistra: rilievi con la "Pietà" e la "Maddalena penitente".
Notizie storico-critiche: E' ben nota la storia del confessionale di Santa Maria Maggiore, raffinatissima opera d'intaglio di Andrea Fantoni: il 31 maggio 1704, il parroco di Foresto, Giovanni Piccinelli, scrisse ad Andrea Fantoni, che si trovava allora a Venezia, di affrettarsi a tornare in patria; il canonico penitenziere del Duomo, Giovan Pietro Mazza, desiderava infatti commissionargli alcune opere, e in particolare un ricco confessionale da offrire al vescovo Ruzzini (Pinetti, 1931; Curatola/ Gritti/ Zanchi, 2000). Il contratto, che prevedeva un compenso di cento filippi e stabiliva con precisione i materiali da usare (legno di noce e legno di bosso), fu firmato dal fratello di Andrea, Donato Fantoni: ma quest'ultimo non ebbe poi alcun ruolo nell'esecuzione, che spetta interamente ad Andrea. Il 25 marzo 1705 il confessionale era terminato: trasportato a Bergamo, fu esposto in Duomo per alcune settimane, suscitando grande ammirazione nel pubblico. Per motivi che non conosciamo esattamente, il confessionale non restò a lungo in Duomo: nel 1708, infatti, il canonico Mazza scrive ad Andrea Fantoni per informarlo di aver donato l'opera alla chiesa parrocchiale di Zandobbio (Curatola/ Gritti/ Zanchi, cit.). In questa sede il confessionale rimase fino al 1898, quando fu esposto alla Mostra d'Arte Sacra di Bergamo: in quella occasione, il presidente della Misericordia Maggiore si offrì di finanziarne il restauro, eseguito dalla ditta dei Fratelli Mora, e avviò le trattative con la parrocchia di Zandobbio per l'acquisto. Nel 1899, il contratto fu concluso, e il confessionale fu trasferito nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
L'opera ha subito un delicato intervento di restauro nel 1999, a cura di Eugenio e Luciano Gritti del Consorzio Professionale Restauratori d'Arte (l'intervento è descritto in dettaglio in Curatola/ Gritti/ Zanchi, 2000, pp.44-53).
Collocazione
Bergamo (BG), Basilica di S. Maria Maggiore
Credits
Compilazione: Civai, Alessandra (2010); Monaco, Tiziana (2010)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00383/
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