Arazzo
manifattura fiamminga
Descrizione
Identificazione: Frisso ed Elle
Ambito culturale: manifattura fiamminga
Cronologia: ca. 1550 - ca. 1599
Tipologia: tessuti
Materia e tecnica: lana / annodatura a mano, lavorazione a telaio; filo di seta / lavorazione a telaio
Misure: 599 cm x 178 cm
Notizie storico-critiche: L'arazzo appartiene ad una serie di tre, tutti caratterizzati dalla presenza di uno stemma con un cigno bianco in campo rosso ("Serie del Cigno"), e tutti dedicati al racconto, per riquadri successivi, del mito di Frisso ed Elle: i due figli di Atamante, re di Tebe, erano odiati dalla matrigna Ino, che progettò di offirli in sacrificio agli dei per far cessare la carestia che affliggeva la città; i due giovani furono salvati dall'intervento di Giove, che li fece fuggire verso la Colchide a cavallo di un ariete dal vello d'oro; Elle però cadde in mare durante il volo, e morì; Frisso, giunto a terra, offrì l'ariete in sacrificio a Giove.
L'opera, che proviene probabilmente da una manifattura fiamminga attiva nella seconda metà del XVI secolo, fu acquistata dai deputati della Misericordia Maggiore tra il 1627 e il 1672: in questi anni, infatti, i libri contabili della MIA registrano diverse annotazioni che riguardano spese per arazzi destinati ad adornare la Basilica di Santa Maria Maggiore; non è facile, però, individuare con precisone i singoli pezzi, per mancanza di elementi (Meli, 1962, pp. 9- 16 e 20-22; Zanchi, 2003, pp. 349-350).
L'arazzo è stato sottoposto ad un complesso intervento di restauro nel 2001 (cfr. relazione tecnica in data 10 aprile 2001, prot. 1024, cat. 5, clas. 7, fasc. 4, Archivio Congregazione della Misericordia Maggiore, Bergamo).
Collocazione
Bergamo (BG), Basilica di S. Maria Maggiore
Credits
Compilazione: Civai, Alessandra (2010); Monaco, Tiziana (2010)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/w6010-00535/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).