Motivi decorativi architettonici
Gandini, Saverio
Descrizione
Autore: Gandini, Saverio (1729 -1796), pittore
Cronologia: post 1788
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco
Misure: 350 cm x 80 cm (parete sinistra)
Descrizione: La decorazione pittorica con motivi decorativi architettonici si estente, con continuità, alla base delle pareti perimetrali ed è costituita da specchiature quadrangolari sormontate da una cornice continua con motivi geometrici.
Notizie storico-critiche: Nel 1782 muore Vincenzo Averoldi, ultimo erede in linea diretta maschile del casato Averoldi che aveva fondato e fatto costruire il palazzo di via Moretto e contrada Santa Croce a metà del XVI secolo. L'edificio e tutto il suo ricco contenuto passano, per via ereditaria femminile (da Barbara Averoldi, sorella di Vincenzo sposata con Ferdinando Chizzola, del ramo di Erbusco), a Giuseppe e Faustino Chizzola. Assumendo anche il cognome Averoldi, i due fratelli si stabiliscono nel palazzo bresciano e avviano importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione del palazzo documentati dal 1787/88 fino alla fine degli anni Novanta del Settecento. I lavori modificano profondamente l'aspetto del palazzo. Le ali laterali vengono alzate di un piano per creare nell'ala est dell'edificio e nell'angolo nord-est due appartamenti privati e per fare spazio ad un appartamento di società nel corpo di fabbrica occidentale. Il piano nobile del corpo di fabbrica centrale viene completamente rivisto per dare vita al grande appartamento da parata tuttora esistente al quale si accede attraverso il monumentale scalone compiuto presumibilmente intorno al 1793.
Questi importanti interventi edilizi coinvolgono anche la sale del piano terra del corpo di fabbrica centrale edificate secondo il progetto dell'Isabello e decorate ad affresco da Lattanzio Gambara e Girolamo Romanino fra il 1550 e il 1555. In particolare al pittore Saverio Gandini viene dato l'incarico, nel luglio del 1788, di rinnovare l'apparato pittorico del grande salone e delle salette più piccole preservando però i dipinti cinquecenteschi. Nella sala delle stagioni l'intervento del Gandini si limita alla realizzazione della zoccolatura con motivi architettonici che corre lungo la pareti perimetrali. Cronologia precisa e autografia dei dipinti, fino ad ora non documentate, emergono dalle indagini archivistiche condotte da Pietro Balzani nell'ambito della stesura della tesi di laurea (proposta in bibliografia) dedicata a "Le vicende edilizie e l'apparato decorativo di Palazzo Averoldi a Brescia".
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