Ercole e Anteo
Manfredini, Giuseppe
Descrizione
Autore: Manfredini, Giuseppe (1754 post -1815), pittore
Cronologia: post 1794 - ante 1795
Tipologia: pittura
Materia e tecnica: intonaco / pittura a fresco
Misure: 380 cm x 600 cm
Descrizione: La decorazione pittorica si estende sulla volta a botte della stanza seguendone le struttura architettonica: cornici decorate da foglie e fasce con decori a grottesche la suddividono in vele e riquadri entro i quali si dispongono le figure. Nella lunetta centrale trova collocazione la scena narrativa di più ampio respiro.
Notizie storico-critiche: Nel 1782 muore Vincenzo Averoldi, ultimo erede in linea diretta maschile del casato Averoldi che aveva fondato e fatto costruire il palazzo di via Moretto e contrada Santa Croce a metà del XVI secolo. L'edificio e tutto il suo ricco contenuto passano per via ereditaria femminile (da Barbara Averoldi, sorella di Vincenzo sposata con Ferdinando Chizzola, del ramo di Erbusco) a Giuseppe e Faustino Chizzola. Assumendo anche il cognome Averoldi, i due fratelli si stabiliscono nel palazzo bresciano e avviano importanti lavori di ammodernamento e ristrutturazione del palazzo documentati dal 1787/88 fino alla fine degli anni Novanta del Settecento. I lavori modificano profondamente l'aspetto del palazzo. Le ali laterali vengono alzate di un piano per creare nell'ala est dell'edificio e nell'angolo nord-est due appartamenti privati e per fare spazio nel corpo di fabbrica occidentale ad un appartamento di società che comprendeva una ampia sala, un salotto da ricevimento, una saletta da conversazione e una camera con alcova e alcuni spazi minori. Nonostante l'appartamento sia stato danneggiato durante il bombardamento che la notte del 24 febbraio 1945 colpì la città di Brescia, sono sopravvissute, con danni, più o meno gravi il salotto da ricevimento, la saletta da conversazione e la camera con alcova con la relativa decorazione pittorica.
La stanza che più ha risentito dei danni bellici è certamente quella che conserva il riquadro con la lotta fra Ercole ed Anteo e l'Enigma della sfinge, inseriti in un partito architettonico decorato a grottesche. Un foto d'epoca documenta che gli elementi attualmente visibili erano parte di un insieme molto più articolato.
Pietro Balzani identifica questa sala con il salotto da ricevimento e collega un pagamento effettuato a "Santino pittore" (Sante Cattaneo?) con la realizzazione di un medaglione della volta raffigurante Ercole, oggi perduto; assegnando, invece, a Giuseppe Manfredini i partiti decorativi e le scene figurative della volta e delle pareti. Stefania Cretella ribadisce l'assegnazione al Manfredini degli affreschi ancora leggibili e li colloca alla metà degli anni Novanta del Settecento quando l'artista cremonese è attivo nelle due stanze limitrofe.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/y0020-00267/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).