Mensa d'altare

ambito lombardo

Mensa d'altare

Descrizione

Identificazione: motivi decorativi vegetali e floreali

Ambito culturale: ambito lombardo

Cronologia: post 1720 - ante 1739

Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica

Materia e tecnica: marmo bianco / commesso; marmo nero / commesso; marmo rosso di Verona / commesso; marmo verde / commesso; marmo giallo / commesso; marmo grigio / commesso; marmo botticino / sagomatura

Misure: 200 cm x 88 cm x 100 cm

Descrizione: La mensa presenta un fronte mosso con i pilastrini che affiancano il paliotto leggermente avanzati. La base è costituita da un gradino con il profilo superiore bombato sul quale sono impostati pilastrini e paliotto, a loro volta sormontati da un piano modanato e sporgente. I lati sono chiusi da volute. La fronte della base e dei pilastrini è caratterizzata da un decoro a motivi geometrici; il paliotto, invece, è arricchito da un elegante decoro a motivi floreali e vegetali.

Notizie storico-critiche: Nella descrizione fatta in occasione della visita pastorale del vescovo Gianfranco Barbarigo del 1709, gli altari citati sono solo tre, i medesimi esistenti nel 1617 quando nella chiesa di San Carlo appena consacrata viene trasportata la reliquia del santo titolare. Si tratta dell'altare maggiore; di quello della Madonna del Suffragio e quello dedicato a santa Caterina. I due altari più vicini alla controfacciata - quelli della Natività e dei Santi Francesco da Paola e Antonio di Padova - non compaiono nella descrizione e quindi vennero certamente inseriti dopo il 1709. Mancano, allo stato attuale, dei riferimenti documentari precisi sulla loro commissione e sulla cronologia specifica, ma Renata Massa, considerando le qualità stilistiche dei commessi lapidei che li caratterizzano, li colloca nella prima metà del XVIII secolo.
In particolare l'adesione totale al naturalismo che caratterizza l'antipendio dell'altare dei Santi Francesco da Paola e Antonio di Padova, permette di datarlo fra gli anni venti e trenta del XVIII secolo. Renata Massa individua nello splendido mazzo di fiori al centro del paliotto un tratto distintivo delle maestranze bresciane che lo introducono, come contributo originale, nel tradizionale repertorio iconografico del commesso di pietre dure.

Collocazione

Brescia (BS), Fondazione Casa di Dio Onlus

Credits

Compilazione: Pernis, Mirka (2018)

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