Reliquiario
Viviani, Bartolomeo
Descrizione
Autore: Viviani, Bartolomeo (1682-1751)
Cronologia: post 1740 - ante 1750
Tipologia: arredi liturgici e suppellettile ecclesiastica
Materia e tecnica: argento / doratura, sbalzo, cesellatura, incisione; vetro / fusione
Misure: 27.5 cm x 54.5 cm x Ø 15.3 cm
Descrizione: Grazie all'estro dell'argentiere, il reliquiario propone una combinazione fra la tipologia del reliquiario ad ostensorio e quella del reliquiario a ramo. Presenta un piede polilobato con un solo gradino sul quale si inserisce una pregiata decorazione a sbalzo figurata con teste di angelo e melagrane. Dal fusto, con nodo e collarino, si sviluppa un ramaggio leggero e ricco con foglie e volute ad andamento mosso che fa da cornice all'ampolla di vetro contenente la reliquia di San Carlo. Al ricettacolo sono fissati due angioletti dorati che reggono le insegne arcivescovili, mentre l'ampolla è chiusa da un tappo sormontato da una croce.
Notizie storico-critiche: L'11 aprile 1617 Ottaviano Ermanni, prevosto di San Lorenzo e promotore del culto di San Carlo, ottiene dal cardinale Federico Borromeo una "particula" del corpo del Santo da conservare nella omonima chiesa bresciana pertinente alla Casa di Dio. Nel maggio dello stesso anno Ermanni, insieme ai dodici deputati dell'Ospedale dei Mendicanti, si reca a Milano a prelevare la reliquia e la porta a Brescia, dove viene accolta con processioni e cerimonie solenni.
Il trasporto si conclude con la benedizione del Vescovo e l'ostensione sull'altare maggiore della Chiesa di San Carlo. Consegnata ai deputati della Casa di Dio, la reliquia viene custodita in un cofanetto ligneo riposto nel tabernacolo a muro. Con il XVIII secolo la reliquia viene trasferita nel vaso vitreo di un nuovo ostensorio commissionato all'argentiere bresciano Bartolomeo Viviani. Se l'autografia del manufatto è documentata dal marchio impresso sul gradino della base, lo stesso non si può dire per la cronologia. Il reliquiario, infatti, è unicamente citato in un elenco degli argenti di pertinenza della chiesa del 1761. Su base stilistica Renata Massa lo data al quarto decennio del Settecento.
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/y0020-00379/
NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).