Il pluralismo. Razionalismi e classicismi
p. Un desiderio mancato ed unattesa delusa, quelli del razionalismo e della sua elezione ad architettura di Stato. Se, infatti, il movimento ha facoltà di espressione allinterno della politica edilizia fascista e, a tratti, sembra la linea vincente appoggiata dallo stesso Mussolini, i grandi concorsi romani decretano la vittoria di unarchitettura più tradizionalista, in grado di conciliare la modernità con la monumentalità classica ed in particolare romana, necessaria allo spirito conservatore del regime e funzionale alla sua retorica celebrazione.
La rappresentazione dell'impero è dunque affidata al cosiddetto _Stile Littorio_, intransigente e puro. Marcello Piacentini ne fornisce uninterpretazione con il suo _classicismo_ schematizzato ed imponente, definito dall'uso di materiali quali il marmo e il travertino, e di elementi tratti dalla storia, come gli archi o gli alti colonnati, sottoposti a stilizzazione e reiterati.
p. Una sconfitta anticipata dagli scontri ideologici originatisi in occasione della seconda Esposizione Italiana di Architettura Razionale, nel 1933. Ad infervorare gli animi dei combattivi architetti del regime è unopera controversa presentata dai principali protagonisti del movimento: la "Tavola degli Orrori", un collage di tutte le realizzazioni sorpassate dalla nuova poetica razionalista e di quei classicismi, o presunti tali, della tradizione architettonica italiana. Linclusione in questo elenco di _orrori_ di alcune opere di Piacentini decreta lo sdegno della componente istituzionale dellesposizione e lo scioglimento definitivo del MIAR.
p. Intanto, a Milano, direttamente nel cuore cittadino, l'architettura fascista erige i simboli del potere di cui si fa portavoce. Incide sull'assetto urbano della città con l'apertura di nuove vie e nuove piazze, di cui un esempio è piazza Diaz, e realizza le strutture rappresentative della nuova Italia, primo tra tutti il "Palazzo di Giustizia":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00054/ progettato da Piacentini. Su questo scenario, alcuni architetti, come Giovanni Muzio, Piero Portaluppi e Gio Ponti, tentano di rispondere problematicamente alla richiesta di compromesso avanzata dallo stesso regime, modulando il proprio linguaggio novecentista. Rispecchiano le tensioni e le ambiguità connesse alle istanze fasciste edifici come il "Palazzo dell'Informazione":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00096/, progettato da Muzio in piazza Fiume, ora piazza Cavour, e l' "Arengario":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00071/, concepito da un eterogeneo gruppo di architetti a completamento delle sistemazioni di piazza Duomo, dove il richiamo simmetrico alle logge medioevali e rinascimentali tenta un faticoso dialogo con l'eleganza classica di Palazzo Reale.
L'eco littoria si fa sentire anche nella massiccia edificazione di strutture destinate all'istruzione primaria e secondaria, alla cultura ed alla ricreazione fisica, come le "scuole":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/ricerca/?provincia=&comune=milano&intestazione=&tipologia=3-64&autore=&annop=&annoa=&libero=&what=ib, le palestre, le "piscine":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/ricerca/?provincia=&comune=milano&intestazione=&tipologia=3-50&autore=&annop=&annoa=&libero=&what=ib e gli ospedali.Vanto e gloria della nuova Milano fascista.
E mentre la _storiografia militante_ comincia a celebrare le _epiche_ imprese del razionalismo, sono molte a Milano le architetture costruite secondo un approccio meno rivoluzionario, che non bandisce le decorazioni e gli elementi convalidati dalluso e suggeriti dalla storia. Se ne riconosce la presenza percorrendo le vie cittadine con lo sguardo rivolto alle facciate che le incorniciano.
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Sommario
- Introduzione
- Archivi
- Architetture
- Spazio. Una "città regione"
- Tempo. Un lungo "secolo breve"
- Architettura. La città e i linguaggi
- Un passo indietro. Dalle mura spagnole all'immaginario fascista
- Storie di regime. Gli anni del piano Albertini
- Dopo la seconda guerra. Piani per una ricostruzione
- Oltre le avanguardie. Il Novecento
- Richiami d'oltralpe. Il razionalismo italiano
- Il pluralismo. Razionalismi e classicismi
- Una nuova sfida. Ricostruire la città e ricostruire l'architettura
- Tra ideale e realtà. Una "casa per tutti"
- Progetto e credits