Como e Cernobbio
h3. Como, Villa Olmo
Nell’arco dei due secoli passati, molte sono state le frequentazioni celebri: nel 1797 Napoleone Bonaparte raggiungeva "all’Olmo":/architetture/schede/CO180-00068/ la moglie e la sorella; nel 1805 Giuseppina, divenuta imperatrice visitò nuovamente la villa; nel 1835 vi soggiornarono Maria Cristina, regina delle due Sicilie con Maria Teresa, regina di Sardegna.
Nel 1838 fu la volta dell’imperatore d’Austria, Ferdinando I con Maria Anna Carolina e il principe di Metternich; il proprietario di allora, il marchese Raimondi, di forti convinzioni risorgimentali, dovette accettare di mal grado la visita della famiglia imperiale austriaca. Costretto a riparare in Svizzera nel 1848, Raimondi si vide la villa confiscata proprio dall’esercito austriaco che per disprezzo nei confronti del proprietario la usò come caserma e stalla.
Il marchese fu in grado di riavere la propria dimora solo nel 1859, quando vi ospitò Giuseppe Garibaldi, di cui era amico e finanziatore. Secondo la tradizione, in questa occasione, nacque quell’idillio tra Garibaldi e Giuseppina Raimondi (figlia illegittima ma riconosciuta del marchese Giorgio) che si concluse nell’altra villa dei Raimondi a Fino Mornasco, con un inatteso matrimonio sciolto lo stesso giorno della celebrazione per un presunto tradimento della donna.
h3. Cernobbio, Villa d'Este
Interminabile è il numero di ospiti illustri che hanno varcato i cancelli della "villa di Cernobbio":/architetture/schede/CO260-00239/. La vicenda più celebre è, però, quella legata a Carolina Amalia di Brunswick Wolfenbüttell (1768–1821), principessa del Galles.
Nel 1795 la nobildonna aveva sposato il cugino, Giorgio Hannover, il futuro re d’Inghilterra Giorgio IV; l’anno seguente, subito dopo la nascita della loro unica figlia, Carlotta, aveva però iniziato a condurre vita separata dal consorte, manifestando aperta insofferenza per l’infelice unione che sembrava fosse basata più sulla necessità per il futuro regnante di sanare gli enormi debiti personali che su di un autentico sentimento.
L’astio fra i due coniugi e il carattere libero della donna non tardarono ad originare pettegolezzi sulle infedeltà della principessa che, nel 1815, acquistò la dimora sul lago di Como, ribattezzandola villa d’Este.
Durante il suo soggiorno in Italia, Carolina conobbe, ad uno spettacolo al teatro alla Scala di Milano, il nobile toscano Bartolomeo Pergami che aveva assunto, su invito di un amico, come cocchiere. Pergami, giovane prestante, colto ed educato, già sposato, separato e con una figlia, riuscì in breve tempo a conquistare un posto nella piccola corte di Carolina e ad essere nominato ciambellano.
Le voci di un suo legame con la principessa sorsero sempre più insistenti, sebbene i giornali di Como, probabilmente condizionati da un senso di gratitudine per le numerose elemosine devolute ai bisognosi della città da Carolina, preferissero astenersi da queste dicerie per segnalare invece con entusiasmo i soggiorni in città della principessa, l’arrivo degli illustri ospiti e il ruolo pubblico di Pergami, insignito perfino della croce dell’Ordine di Malta.
Udendo queste voci sulla scomoda consorte, Giorgio decise di intentarle una causa di divorzio a Londra, dalla quale tuttavia Carolina uscì assolta. La principessa continuò così la sua vita lontana dalla madre patria fino al momento dell’incoronazione del marito, quando decise di ritornare a Londra per reclamare i suoi diritti di regina. Ma non ricevette una calorosa accoglienza: non le venne concesso di assistere alla cerimonia e pochi giorni dopo morì, in circostanze poco chiare.
h3. Cernobbio, Villa Pizzo
La "dimora":/architetture/schede/CO260-00252/ venne acquistata nel 1842 dall’Arciduca Ranieri, vice re del Lombardo-Veneto; egli, botanico appassionato, contribuì in modo determinante ad organizzare il giardino della villa, accrescendone il patrimonio botanico che ancora oggi possiamo ammirare in tutta la sua magnificenza.
Tutta la famiglia imperiale amava questa residenza sul Lario; celeberrime erano le crociere sul lago a bordo di una imbarcazione della marina militare austriaca.