L'evoluzione della villa gentilizia nel tempo
La storia della villa rappresenta certamente un capitolo significativo nella più vasta storia dell'architettura in ambiente milanese (con le sue peculiarità rispetto ad altri illustri contesti come quelli della villa toscana, laziale o veneta); non di meno costituisce un illuminante punto di osservazione per la storia sociale, in riferimento al costume e agli stili di vita dei nobili, per i quali le villeggiature erano consuetudine tanto frequente e ricercata.
Altrettanto rilevante risulta la considerazione della villa dal punto di vista economico, riguardo cioè alla consistenza dei patrimoni fondiari che di norma dipendevano dalla villa, nonché alla loro conduzione nel contesto della produzione agricola nel milanese, ben sapendo che le campagne, ovviamente, non erano solo teatro di delizie camperecce, ma un "luogo di produzione" plasmato con ingegno e fatica dal lavoro dell'uomo e teatro spesso di condizioni di vita molto dure per contadini e braccianti.
Assai significativo, inoltre, appare l'aspetto territoriale e urbanistico che il fenomeno della villa assume in riferimento alla sua geografia distributiva e al rapporto che la villa intrattiene con il contesto insediativo. In riferimento a ciò, va notato che la distribuzione delle ville del periodo iniziale si colloca in posizione pressoché isolata entro un raggio di poche miglia dalle mura della città. Nate principalmente come casini di caccia tra il XV e XVI sec., le prime ville offrivano svago e diversivo alla vita cittadina per il semplice collocarsi ai margini delle prime selve boscose del contado a nord della città. Poste all'epoca in località assai distanti dalla cerchia delle mura, hanno finito poi per divenire parte del tessuto urbano di Milano (Niguarda, Affori, la Bicocca, etc.).
Successivamente, mutano sia la funzione della villa che il raggio d'azione dell'iniziativa insediativa della classe nobiliare milanese, fino a raggiungere il varesotto, il comasco, la Brianza. I possedimenti agricoli della nobiltà milanese sono spesso distribuiti in maniera disomogenea in ragione anche delle acquisizioni ottenute per via di successione.