L'Ottocento: la Brianza e i laghi
Nei primi decenni del XIX secolo il rapporto tra villa e paesaggio risente dell'influenza del moduli formali del giardino all'inglese. La creazione dei grandi parchi paesistici segna l'ambiente circostante attraverso un dialogo ininterrotto che tende a scardinare i confini, disponendo il verde ad imitazione della Natura, e proseguendo in essa fino a coinvolgere l'ambiente circostante, spesso includendo anche il paesaggio agrario, come accade nel grandioso impianto del parco di Villa Reale a Monza.
La ricerca di vaste aeree di pregio paesaggistico ancora intatte e sempre più lontane dal centro urbano, porta la tendenza insediativa a focalizzarsi in particolar modo sul territorio della Brianza proprio a partire dal XIX secolo, perdurando fino ai primi decenni del XX secolo.
Nel corso dell'Ottocento i profondi cambiamenti economici favoriscono l'ascesa della classe borghese e la progressiva decadenza delle più importanti famiglie aristocratiche, inducendo forti mutamenti anche nell'assetto territoriale. La villa, fino ad allora in grado di indurre profondi cambiamenti sul territorio circostante, perde i propri caratteri di rappresentatività, in quanto non viene più richiesto quel ruolo celebrativo e di prestigio che in passato dava lustro al nobile possessore.
Le dimensioni tendono progressivamente a ridursi e la dimora signorile, ormai sostituita dalla nuova tipologia abitativa del villino residenziale, tende a chiudersi sempre di più verso l'esterno delimitando nettamente i confini del giardino di propria pertinenza, di scala sempre più ridotta.
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