Villa Borromeo d'Adda ad Arcore
Il monumentale edificio occupa una posizione estremamente scenografica. Di proprietà comunale dal 1980, è esito di massiccia e sapiente trasformazione di una costruzione settecentesca, messa in atto da Giuseppe Balzaretti negli anni 1840-1845.
Larchitetto è noto per aver realizzato importanti edifici in Milano, tra cui si ricordano: il palazzo Trivulzio Belgioioso di via Manzoni, la sede della Cassa di Risparmio in Via Monte di Pietà, oltre che la sistemazione dei giardini pubblici di Porta Venezia. Lintervento eclettico neorococò ottocentesco in "villa Borromeo dAdda di Arcore":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00391/ è stato completato nel 1880 da Emilio Alemagna, che ha progettato lestensione delle ali laterali, aggiungendo uno spazioso salone e una terrazza coperta con veranda e scalinata verso il parco, oggi aperto al pubblico.
Alemagna sviluppò la ricerca di una sempre maggiore fluidità degli spazi, ponendo particolare attenzione allidea di comfort e reinterpretando il gusto _rocaille_ imperante nel Settecento, scomparso in epoca neoclassica, come si può osservare nei ferri battuti, nelle pietre scolpite, negli stucchi, nei bronzi e negli affreschi.
*La cappella Isimbardi*
Il complesso architettonico della villa comprende anche la "Cappella Isimbardi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00392/, voluta da Giovanni DAdda per custodire le spoglie e il ricordo della giovane moglie Maria, deceduta nel 1849 a soli 22 anni. A Giuseppe Balzaretti viene assegnato lincarico di portarla a termine, con eleganza e raffinatezza, ispirandosi al battistero ottagonale di San Satiro a Milano. La cappella, situata allingresso del giardino con affaccio sulla strada, è abbellita da splendide sculture realizzate dal ticinese Vincenzo Vela. Maria Isimbardi è effigiata sul letto di morte: particolarmente toccanti sono lassenza di dolore sul suo volto adolescenziale e il crocefisso saldamente stretto nella mano. Analogamente, la scultura dell' Addolorata_ propone la figura di una giovane donna con lo sguardo fiduciosamente rivolto al cielo.
*Villa Giulini Casati Stampa*
Poco distante da villa Borromeo d'Adda, in fondo a viale San Martino, si trova un altro edificio significativo per la comprensione dello sviluppo architettonico ottocentesco di Arcore: "villa Giulini Casati Stampa":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00394/, detta anche villa San Martino, non visitabile e negli ultimi decenni balzata alle cronache per essere divenuta proprietà di Silvio Berlusconi. Anchessa è stata oggetto di due corposi interventi settecenteschi, che da monastero fondato nellVIII secolo lhanno trasformata in villa a cominciare dal 1713, quando il complesso monastico è stato inglobato nella residenza. Nella seconda metà del XVIII secolo il conte Giorgio Giulini commissionò lassetto neoclassico della struttura attuale, che custodisce anche una limonaia nellimmenso giardino.
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Sommario
- Dall'Umanesimo al Barocco negli affreschi
- Il Settecento negli affreschi
- L'architettura di villa nell'Ottocento: alcune testimonianze
- Opere pittoriche e scultoree dal Cinquecento al Novecento
- L'utilizzo delle acque (fontane, laghetti artificiali e giochi d'acqua)
- Il sistema delle ville di Besana in Brianza
- Le ville nella storiografia artistica dalla metà del Cinquecento al Novecento
- Vimercate: un sistema urbano articolato attorno a ville di delizia e palazzi di nobiltà
- Credits