Ville isolate edificate su rilievi non edificati

*Villa Guerrini e Villa Borella Rossi De Sabata* Besana in Brianza, Villa Borella Rossi De Sabata (Fototeca ISAL, fotografia di R. Bresil) Nella storia di Besana in Brianza sono numerose le ville isolate, edificate su rilievi. Cinque sono i casi appartenenti alla storia recente del Comune; quattro risalgono al XIX secolo, mentre una sola, "villa Guerrini":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00799/ (frazione San Clemente), venne edificata agli inizi del Novecento. Tra le ville più significative appartenenti a questa tipologia vi è "villa Borella Rossi De Sabata":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00733/. La sua struttura a blocco rettangolare è caratterizzata dalla presenza di un avancorpo semiottagonale nella facciata settentrionale che si innesta su un impianto lineare rigidamente simmetrico. La villa della prima metà dell’Ottocento era, in origine, dotata di un vasto parco privato, parzialmente distrutto e in parte trasformato in parco pubblico dopo l’acquisizione della struttura architettonica da parte del Comune che, nel 1934, la trasformò nella propria sede amministrativa. *Villa Toffetti Monticelli Ulrich e le altre ville edificate su rilievi non edificati* Besana in Brianza, Villa Guidino, Brioschi, Perego Non molto distante dalla precedente si trova "villa Toffetti Monticelli Ulrich":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00746/ edificata dall’architetto Chierichetti alla fine del XVIII secolo. Il suo impianto planimetrico è particolarmente semplice e si basa su un corpo centrale parallelepipedo sul quale si innestano due piccole ali poco sporgenti. Edificata in stile eclettico la villa richiama l’architettura residenziale nobiliare svizzera. Di impianto planimetrico similare è la "villa Pisa":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00813/, detta “Paradiso”, posta isolata nella frazione di Montesiro. La collocazione fu un elemento fondamentale che ne determinò la trasformazione, tanto che nel 1953 la villa fu acquistata dal Comune di Milano per adibirla a ricovero per le cure elioterapiche dei bambini. La villa non presenta particolari scelte architettonico-compositive e pare assomigliare maggiormente ad un villino eclettico dalle vaghe reminescenze neo-anglosassoni o tudor. La facciata è movimentata anche dalla presenza di un portico sovrastato da un terrazzo. I suoi proprietari ricercarono per questa villa una discreta visibilità e al suo interno vollero far realizzare pregevoli affreschi che parzialmente permangono ancora oggi. Fortemente trasformata è "villa il Guidino":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00836/, realizzata da Gaetano Brioschi nel 1815. Edificata con linguaggio architettonico eclettico, la villa presenta anch’essa un impianto planimetrico a blocco rettangolare, con larghi corpi laterali aggettanti. A questo gruppo appartiene anche "villa Guerrini":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI100-00799/, costruita all’inizio del XX secolo con pianta rettangolare utilizzando un linguaggio architettonico-decorativo legato allo stile neo-barocchetto.