Le altre principali costruzioni presenti nel parco
*Cascina Bastia*
Tra le numerose costruzioni del parco degna di nota è "Cascina Bastia":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00085/, riedificata intorno al 1805, nei pressi dei Giardini della "Villa Reale":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00109/, sui resti di una precedente costruzione risalente, secondo alcuni storici, al XIV secolo. Fortemente rimaneggiata dal Canonica prima del 1825, si presenta oggi come un complesso rustico a U, caratterizzato da imponenti arcate e dalla tradizionale muratura in mattoni con coperture a semplici spioventi. Solo parzialmente restaurata negli anni passati, la struttura mostra i segni delle trasformazioni che si sono susseguite nel tempo. Negli scorsi decenni venne adibita a scuderia, deposito di formaggi, magazzino di bulbi e di sementi e dormitorio dei giardinieri della scuola della Villa Reale. Attualmente ospita la segreteria del parco con relativo ufficio informazioni, il magazzino di legname dellamministrazione dellintero Parco, alcuni spazi per laffitto e la gestione delle biciclette a disposizione del pubblico.
*Cascina Casalta*
Poco distante da "Villa Mirabello":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00108/, la "Cascina Casalta":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00086/ è tipico esempio di architettura rustica neoclassica. Caratterizzata da unimponente facciata, è composta da differenti volumi sui quali traspaiono decorazioni rustiche originarie e testimonianze di religiosità popolare. Due piccoli affreschi sacri si possono infatti osservare sulle sue murature.
Una discreta ricercatezza formale segna lavancorpo centrale a due piani, caratterizzato da doppio porticato e da ampio timpano triangolare, e il lungo loggiato con una ventina di piccole colonne in granito.
Evidenti sono i segni delle trasformazioni, le tracce di interventi non molto rispettosi della struttura originaria e i sintomi di un degrado diffuso, che suggerirebbero urgenti interventi manutentivi e conservativi.
*Cascina Cattabrega*
Poco distante da Cascina Casalta sorge un altro edificio rustico di ridotte dimensioni, denominato "Cascina Cattabrega":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00087/. Edificato tra il 1805 e il 1825 è stato ristrutturato dal Tazzini nel 1884. Malgrado gli evidenti impieghi agricoli la struttura architettonica testimonia lattenzione di committenti e di progettisti per la scelta dei materiali, delle finiture, dei rapporti plani-volumetrici e delle tipologie adottate, che richiamano schemi distributivi già impiegati dal Canonica nella Cascina Fontana.
Originariamente lapparato decorativo era impreziosito da un imponente affresco a soggetto religioso inserito nella parete centrale. Laffresco, ora non più visibile, è però ben documentato in immagini fotografiche darchivio. Attualmente la cascina ospita un maneggio e un allevamento di cavalli.
*Cascina Fontana*
Nelle vicinanze di Villa Mirabello, sul sito in cui sorgeva Cascina Lomagni, intorno al 1805 Canonica progettò "Cascina Fontana":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00093/. La preesistenza, documentata nelle mappe storiche monzesi, fu dunque demolita su indicazione dellarchitetto imperiale per realizzare una nuova cascina di stile gotico-rurale.
Cascina Fontana ha il corpo principale impostato su una rigida simmetria planimetrica, con le facciate minori scandite in tre ordini. Sui prospetti principali imponenti pilastri ottagonali ritmano la composizione, formando ampi porticati rustici. Sul fronte più lungo unarcata a sesto acuto racchiude con eleganza le aperture verso gli spazi interni.
Nato per scopi agricoli, ledificio subì numerose trasformazioni, divenendo anche sede di un allevamento di cavalli. Distrutto nel 1986 da un incendio, fu oggetto di un radicale rifacimento in epoca recente, per insediarvi gli uffici del Parco. Citata da molti letterati e viaggiatori nel XIX secolo, la cascina oggi ha perso parte del fascino originario e mostra segni evidenti di degrado connessi alla sua vetustà. Il corpo centrale dellazienda agricola fu ristrutturato a seguito di nefasti episodi degli anni Ottanta. Restano tuttora in attesa di un significativo intervento di restauro le pertinenze agricole.
*Cascina Cavriga*
Di modeste dimensioni è "Cascina Cavriga":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00096/, costruita nel 1840 su una piccola altura affacciata sullomonimo viale, con un linguaggio neoclassico, che è evidente richiamo allarchitettura dorica dei tempietti greci e, più sommessamente, delle architetture minori venete. Caratterizzata da una pianta centrale irregolare, con avancorpi mediani appena aggettanti e sormontati da pesanti timpani, ha un loggiato principale costituito da quattro colonne in granito e un loggiato laterale con quattro pesanti pilastri rettangolari.
Anche questo edificio non è in perfetto stato di conservazione. Sono palesi i numerosi interventi di manutenzione straordinaria e di restauro di cui necessitano le strutture architettoniche e, in particolare, le facciate opposte al viale di accesso. Nata come probabile _dépendance_ di altre ville, essa svolge oggi la funzione di luogo di ristoro allinterno del parco.
*Cascina del Sole*
Poco distante dalla Cascina Cavriga larchitetto Tazzini edificò nel 1839 la "Cascina del Sole":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00092/. Della struttura originaria oggi conserva solamente limpianto architettonico, banalizzato e travisato dalle trasformazioni che si sono susseguite nel tempo e dallultimo intervento di risistemazione che, tuttavia, ha il pregio di aver posto rimedio ad un degrado altrimenti ineluttabile. Il progettista non si è abbandonato a leziosismi gratuiti, ha risposto al compito affidatogli di strutturare un edificio agricolo modello, progettando una semplice architettura planimetricamente regolare. Ha impreziosito le facciate con arcatelle cieche sommitali e con decorazioni parietali, oggi non più visibili, ma documentate in rare fotografie di inizio secolo, che attestano lelegante sobrietà del complesso.
Particolare attenzione ripose Tazzini nello studio del posizionamento della cascina e delle viste prospettiche in relazione al parco. Volle inserire la cascina al centro di una vasta distesa pianeggiante, libera da alberi ad alto fusto, affinché la sua architettura emergesse nella semplicità delle sue forme.
Non più utilizzato con finalità agricole, oggi ledificio accoglie un bar e lalloggio del gestore.
*Cascina Cernuschi*
Nei pressi della Cascina del Sole è situata anche "Cascina Cernuschi":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00088/, progettata nella prima metà del XIX secolo da Tazzini, originariamente destinata allallevamento dei cavalli purosangue. Massiccia e imponente nelle forme sobrie, mostra una certa complessità plani-volumetrica con aree ad uso promiscuo e edifici a vocazione specifica.
Fin dallorigine la cascina era connessa a Villa Mirabello, con la quale, tuttavia, non condivide la ricercatezza formale. Ha forme essenziali con volumi parzialmente sottolineati da fasce marcapiano. In questa struttura non si osservano i modi gentili delle ville di delizia, ma riferimenti stilistici desunti dal repertorio delledilizia residenziale urbana. I principali elementi decorativi esterni sono costituiti, infatti, da cornici lineari in pietra bianca delle aperture.
Limpianto planimetrico della struttura è a T, con due cortili laterali, nel più ampio dei quali è collocato un significativo abbeveratoio. Sul retro del severo edificio a tre piani, Tazzini ha inserito un lungo "porticato":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m010-00042/ adibito a fienile e stalla per i cavalli.
Loriginaria vocazione delledificio è stata parzialmente mantenuta, poiché oggi è sede del corpo dei carabinieri a cavallo di Monza, che ne hanno curato in epoca recente anche lintervento di restauro.
*Cascina Frutteto*
Sul viale Cavriga si affaccia anche "Cascina Frutteto":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00094/, realizzata su progetto del Canonica intorno al 1805. Essa presenta un impianto planimetrico a U, che rispetta la ricerca geometrica e assiale dellimpianto originario del Parco. Questa cascina, infatti, sorgeva al centro del Giardino matematico, caratterizzato da alberi da frutta posizionati secondo rigide regole compositive. Oggi il neocontesto è radicalmente mutato, non è più percepibile il sistema spaziale e paesistico costruito oltre due secoli fa.
Attualmente la cascina si presenta nella semplicità di volumi sobri a tre piani: nella parte centrale propone un alto ingresso a tutto sesto e una esile torretta belvedere. Era un tempo composta da un corpo di fabbrica principale, adibito a residenza, e da due corpi laterali, destinati a stalle e a fienili, raggiungibili anche attraverso il porticato perimetrale continuo. Suggestivi sono ancora gli ambienti interni e significative appaiono le stalle contraddistinte da soffitti a cupola.
Oggi nella Cascina Frutteto è insediata la Scuola di Agraria del Parco di Monza, impegnata in progetti culturali di valorizzazione agroturistica delle ville, delle cascine e dei parchi storici.
*Cascina San Fedele*
Costruita dal Canonica su una piccola altura naturale prospiciente viale Cavriga, "Cascina San Fedele":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00097/ fu probabilmente edificata tra il 1805 e il 1825 sui resti di unantica chiesa, menzionata in documenti risalenti al XII secolo. Più volte citato da cronisti, letterati e viaggiatori ottocenteschi, questo edificio ha sempre destato linteresse e la curiosità degli storici, benché ancora manchi uno studio esauriente. Realizzata reimpiegando componenti architettoniche provenienti dalla demolita chiesa milanese di Santa Maria di Brera, presenta interessanti bifore rimaneggiate dal Canonica attribuibili, almeno in parte, a Giovanni di Balduccio da Pisa, esponente di spicco della cultura artistica del Trecento europeo.
Ledificio risente delle istanze di uno pseudo revival storicistico: accanto alle bifore in pietra sono evidenti numerosi componenti desunti dal linguaggio medievale di differenti periodi e regioni, quali le modanature ogivali giustapposte alle finestre, la cornice sottogronda ad elementi intrecciati, lo pseudotimpano spezzato e le decorazioni della torretta sommitale. Ai fianchi della struttura centrale due ali di fabbrica poco pronunciate sono valorizzate da due ampi archi a sesto acuto.
Ledificio ha nel tempo cambiato più volte destinazione duso e molteplici sono state le manomissioni nella prima e nella seconda metà del XX secolo. Attualmente ospita differenti attività dellAssessorato alla Pubblica Istruzione, che ha necessariamente dovuto adeguarlo alle prescrizioni normative in materia di fruizione pubblica e di attività scolastica, con trasformazioni, tuttavia, non sempre rispettose.
*Cascina Costa Alta*
Nei pressi della Porta di Biassono sorge "Cascina Costa Alta":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00089/, voluta nel 1824 nellambito dei rifacimenti del parco a seguito della restaurazione austriaca. Originariamente essa costituiva la scuderia reale; in seguito ospitò le fattrici dellallevamento di cavalli. Connesso per funzioni a Cascina Costa Bassa, questo complesso architettonico ha forme sobrie e contenute, nonostante i numerosi interventi del Canonica, che ne propose lampliamento importando modelli desueti nellambiente lombardo e proponendo la realizzazione di ampi portici avvolgenti a doppia altezza.
Attualmente la cascina presenta una semplice facciata policroma con patio a sei colonne in pietra e avancorpo mistilineo. Limpianto risponde a rigide logiche simmetriche: le due ali sul retro sono collegate tramite piccoli anditi coperti, con qualche complicazione funzionale. La cascina, che necessita di importanti interventi di conservazione alle facciate e al sistema di copertura, ha subito numerose trasformazioni con modifiche nel posizionamento di alcuni elementi di secondaria importanza. Un vecchio pozzo in pietra, ad esempio, si trova attualmente sotto il porticato. Negli anni Settanta, inoltre, quando la cascina divenne sede del Centro Milanese per lo Sport e la Ricreazione, che vi insediò una colonia estiva, fu radicalmente modificata.
Dopo un periodo di abbandono, nel 1997 venne consegnata alla Cooperativa Sociale Meta di Monza, che la trasformò in centro di aggregazione giovanile e in ostello.
*Cascina Costa Bassa*
Nelle vicinanze di porta Biassono sorge "Cascina Costa Bassa":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00090/ che fu progettata dal Tazzini nel 1824-1825 come ospedale per cavalli e come luogo di riposo durante le battute di caccia. Attualmente si presenta come un elegante edificio in stile neoclassico, con caratteristico pronao a colonne doriche in pietra sormontato da un timpano triangolare. Al corpo principale delledificio sono affiancate le scuderie, con colonne tuscaniche in marmo rosa dai capitelli sormontati da un dado in granito bianco, evidenti riferimenti alla cultura milanese cinque-seicentesca. Sapiente è luso dei materiali poiché la cascina mostra laccostamento di elementi nobili e duraturi a materiali poveri, quali i ciottoli di fiume. La sobria ricerca formale del Tazzini è visibile anche nellalternanza di blocchi in ceppo a elementi di granito bianco e rosa diversamente lavorati o nelle imponenti colonne monolitiche della scuderia.
Dopo un lungo periodo di abbandono, la cascina venne completamente ristrutturata nel 1983 e, poco dopo, divenne sede del Centro Diurno Integrato per Anziani.
*Cascina del Forno*
Nelle adiacenze della Villa Reale nel 1780 fu edificata la "Cascina del Forno":http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/MI230-00091/, altrimenti nota con il nome di Cascina Fornasetta, il cui nome deriva dalla presenza di un antico forno oggi non più visibile.
Semplice nelle forme architettoniche la cascina è caratterizzata da linee sobrie ed essenziali. Contenuta nei giochi dei pieni e dei vuoti, lasciati unicamente alle aperture in facciata e alla presenza del portale in pietra sormontato da un frontone triangolare, la struttura architettonica presenta semplici ma eleganti proporzioni. Ledificio a due piani è diviso in nove alloggi, con lingresso dotato di due colonnine in pietra fluviale, probabilmente segno del reimpiego di materiali edili di più antica manifattura.
Originariamente adibita ad azienda agricola per lallevamento di cavie, la cascina fu ben presto trasformata per accogliere abitazioni.
Menu
Sommario
- Cenni alla storia del parco
- Genesi dei Giardini reali
- La Villa e i Giardini reali durante la dominazione francese
- La costituzione del Parco di Monza
- Il Parco di Monza durante la Restaurazione austriaca
- Il Parco di Monza dall'Unità d'Italia alla Seconda Guerra Mondiale
- Il Parco di Monza nella seconda metà del XX secolo
- Il Parco di Monza nel XXI secolo
- Gli edifici storici presenti nel parco
- Le altre principali costruzioni presenti nel parco
- Altri edifici presenti nel parco
- Bibliografia essenziale
- Credits