Gli anni cinquanta, la collaborazione con Einaudi, l'XI Triennale del 1957
Nei primi mesi del 1949 Vitali collabora con Alfred Barr e James Thrall Soby per la preparazione della mostra, di cui i due sono curatori, _Twentieth Century Italian Art_, che si tiene al Museum of Modern Art di New York nello stesso anno.
Nel 1950 pubblica _Preferenze_, con Hoepli, una serie di suoi scritti degli anni trenta e quaranta scelti a testimonianza del gusto e delle idee di un periodo che si sta chiudendo. Dal 1951 ricomincia a fotografare, dopo le prime prove eseguite durante la guerra del 15 18. Nel 1952 compra una Rolleiflex, ma preferirà poi sempre usare la Nikon.
Nel 1950 viene presentato da Alberto Rossi, critico della Stampa, alla casa editrice Einaudi, cui Vitali propone di pubblicare il _Diario_ di Delacroix nella versione integrale, da lui tradotta e curata con laggiunta di un saggio critico, di apparati e di unimportante serie di ritratti fotografici provenienti dalla sua collezione. La pubblicazione, in tre volumi, uscirà nel 1954, dopo le _Lettere dei Macchiaioli_, sempre curate da Vitali, pubblicate da Einaudi nel 1953 (poi nuovamente edite nel 1978).
Vitali inizia così una lunga collaborazione con Einaudi divenendo amico di Giulio Bollati, Giulio Einaudi, Roberto Cerati - che influenzerà importanti scelte editoriali degli anni a venire.
Si deve a una sua proposta limportante collana di edizioni in grande formato, a tiratura limitata, sullopera grafica di artisti del Novecento. Ne fanno parte i volumi, da lui curati, _Giorgio Morandi Opera grafica_ (1957, poi nuovamente edito nel 1964, 1978 e 1989), e quelli sulle raccolte di disegni di Modigliani (1959) e di Alberto Giacometti (1963). La passione per Morandi lo aveva messo in contatto con studiosi come André Chastel e Vitale Bloch, con il quale aveva lavorato per una mostra antologica su Morandi tenutasi al Gemeentemuseum allAja, poi a Londra alle New Burlington Galleries.
Nel 1957, nellambito dellXI Triennale di Milano, Vitali collabora con il fotografo e storico della fotografia Helmut Gernsheim (1913 1995) per la preparazione della Mostra internazionale della fotografia che porta in Italia la collezione dello storico tedesco, una delle più prestigiose collezioni fotografiche a livello internazionale. La mostra include anche la sezione _Antica fotografia italiana_, curata da Vitali (che viene aiutato da Parenti ma soprattutto da Negro), frutto della prima analisi critica condotta sulla fotografia italiana. La collezione Gernsheim viene proposta da Vitali al Comune di Milano perché possa andare a costituire il Museo Nazionale della Fotografia presso la Triennale, ma il Comune di Milano rifiuta la proposta. La collezione, poi esposta ad Anversa nel 1958, partirà in seguito per gli Stati Uniti dove è tuttoggi conservata (Austin, Texas).
Nel 1958 Vitali vede a Zurigo la mostra _The Family of Man_, curata da Edward Steichen, e, entusiasta, la propone a Milano ove arriva lanno seguente (la mostra sarà poi allestita anche a Torino). Il 1959 è anche lanno in cui Vitali collabora, col saggio _La fotografia italiana dell800_, al volume di Peter Pollack, _Storia della fotografia dalle origini ad oggi_ (1958), prontamente tradotta in italiano da Garzanti nel 1959. Nel saggio, Vitali sviluppa ed amplia le linee interpretative già proposte nella mostra della Triennale del 1957.
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Sommario
- La formazione, le prime collaborazioni, l'interesse per l'incisione moderna e l'inizio della collezione di fotografia
- I primi scritti sulla fotografia, l'amicizia con Silvio Negro e Marino Parenti, la guerra
- Gli anni cinquanta, la collaborazione con Einaudi, l'XI Triennale del 1957
- La XII Triennale del 1960, le mostre di fotografia contemporanea e le pubblicazioni con Einaudi
- Gli ultimi anni
- La collezione fotografica