Pubblicato in anni in cui l'intermediazione fra la domanda e l'offerta di lavoro rientrava ancora nella sfera della libera iniziativa, nell'assenza più completa di qualsiasi intervento da parte dei pubblici poteri in materia di collocamento, l'«Avvisatore generale», proponendosi di "trattare del commercio puro e semplice, senza immischiarsi nelle questioni politiche", intende "formarsi come intermediario fra que' che cercano e que' che domandano […] concorrendo a portare una piccola pietra per edificare l'immenso edificio del pubblico bene" (Al benevole pubblico, marzo 1892). In realtà la pubblicazione del periodico è connessa alle esigenze dell'Agenzia di collocamento di cui era proprietario lo stesso direttore della rivista, D. Tempesta: attraverso il versamento di 10 lire annue, costo dell'abbonamento all'«Avvisatore» e contemporaneamente quota di iscrizione alla suddetta agenzia, tutti coloro che "hanno buona voglia di lavorare, ma sono privi d'un posto loro conveniente […] possono non solo essere informati di tutti i posti disponibili o che si rendessero tali in avvenire" (Per chi cerca impiego, marzo 1892), ma altresì avere la certezza della preferenza accordata loro per gli incarichi che si sarebbero resi vacanti. Del tutto gratuito è invece il servizio svolto dalla redazione a favore di "onorevoli primarie case di commercio, pubbliche e private amministrazioni" al fine di reperire su loro richiesta personale "onesto, bravo e intelligente".

Nell'unico numero consultabile della rivista, a una rubrica interamente dedicata agli impieghi vacanti presso gli uffici governativi, provinciali e municipali (in cui ci si prefigge peraltro di fornire "tutte quelle istruzioni e consigli che possono giovare a raggiungere lo scopo, evitando i lunghi e noiosi anni di tirocinio che ordinariamente richiedonsi", Per chi vuole entrare nelle ferrovie o negli uffici municipali o governativi, marzo 1882), seguono le ricerche di personale pubblicate su incarico di aziende private, in cui vengono specificate, oltre le condizioni di stipendio, "oneri, doveri e servizio degli aspiranti" (Raccomandiamo, marzo 1882).

C. Ro.

Raccolte: MI120: 1892.

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