Periodico degli industriali cappellieri. Nel numero del 1° gennaio, in un articolo indirizzato Ai nostri lettori, è propugnata la costituzione di un'associazione unica di categoria a somiglianza di quanto era avvenuto in Germania, in Inghilterra e in America, allo scopo di risolvere i problemi che vengono così delineati: evitare gli scioperi "con lo stabilire prezzi adeguati per ogni singolo lavoro"; "rialzare i prezzi della merce lavorata, ora avviliti per la troppa produzione; e per ottenere questo, bisognerà di caso in caso stabilire le ore di lavoro"; chiedere un aumento sul dazio di importazione "per evitare che l'estero e in ispecialità la Germania ci mandi più la sua sopra produzione come fece quest'anno che introdusse oltre un milione e mezzo di feltri". Si insiste infine sull'opportunità della "creazione di una moda italiana e mettersi così a parità dei nostri confratelli dell'Inghilterra, Francia, Germania, Austria, Ungheria ecc. ecc.".

Viene quindi pubblicato un ampio riassunto della prima seduta dell'associazione degli industriali cappellieri americani, riassunto che prosegue anche nei numeri del 1° e 15 febbraio.

Il periodico pubblica brevi articoli interssanti la categoria e alcune rubriche fisse, quali "La moda", "Arte tintoria", "La meccanica", "Fallimenti" e "Articoli primi" (quest'ultima concernente il trattamento delle materie prime).

Le ultime tre o quattro pagine sono dedicate alla pubblicità.

Nessuno scritto dell'ultimo numero del 1° ottobre fa presumere la cessazione delle pubblicazioni.

F. Pe.

Raccolte: MI120: 1886 (lac.).

Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/224/