232. Il Cemento
‹ precedente | 232 di 726 | successivo ›
Sottotitolo | Rivista tecnica dei materiali da costruzione poi Rivista tecnica della moderna costruzione poi nessuno, poi [nel 1946-48] Rivista tecnica della costruzione. |
---|---|
Luogo | [Genova] poi Milano poi [Torino] poi Milano. |
Durata | Gennaio 1905 (a. II, n. 1) - novembre-dicembre 1945 (a. XLI, n. 11-12). Pubblicato a Genova dal maggio al dicembre 1904, si trasferisce a Milano nel gennaio 1905. Esce nel capoluogo lombardo fino al 30 dicembre 1911 (a. VIII, n. 24). Dal 15 gennaio 1912 (a. IX, n. 1) al novembre-dicembre 1943 (a. XXXIX, n. 11-12) esce a Torino. Dal gennaio 1943 (a. XL, n. 1), viene nuovamente pubblicato a Milano. |
Periodicità | Mensile (ma negli anni del secondo conflitto mondiale alcuni numeri sono doppi o tripli). |
Direttore | Giovanni Morbelli poi Alfredo Morbelli. |
Gerente | E. Piazza. |
Stampatore | Genova, Stab. Tip. G.B. Marsano e C. poi Milano, Tip. degli operai poi Officine tecnografiche editoriali poi Soc. Tip. Succ. Wilmant poi Tip. degli operai poi Torino, Off. Pol. Ed. Subalpina "O.P.E.S." poi Biella, Stab. Tip. G. Testa poi Tip. Silvestrelli e Cappelletto poi Stab. Tip. G. Testa poi Soc. Anon. Coop. Ed. "Industria et labor" poi A. Trentano e C. Tip. Artistica poi Tip. Silvestrelli e Cappelletto poi Casale Monferrato, Stab. Tip. Succ. Cassone poi Stab. Tip. Miglietta poi Milano, La Stampa Moderna poi Tip. Pinelli poi Tip. dott. F. Mariani (nel biennio 1946-1948). |
Pagine | La numerazione delle pagine è progressiva, a formare un volume ogni anno. |
Formato | 30x20 cm poi 33x22 cm poi 29x22 cm. |
Note | Le pagine iniziali e finali sono dedicate ad annunci pubblicitari a pagamento. Spesso gli articoli sono corredati da disegni e fotografie. |
La rivista si presenta come una pubblicazione di carattere tecnico, volta a favorire lo sviluppo dell'edilizia, promuovendo l'impiego di materiali innovativi e, soprattutto, rendendo note le molteplici applicazioni del comento. Il compito che Giovanni Morbelli, fondatore della rivista, si propone è, infatti, quello di seguire "passo passo tutti i progressi che la scienza e la pratica apporterrano all'industria dei materiali da costruzione" dando, in pari tempo, ai lettori "particolareggiate notizie dei più importanti stabilimenti industriali e dei più rimarchevoli lavori, nei quali i materiali da costruzione siano oggetto di nuove e ardite applicazioni" (maggio 1904). Il cemento, e il cemento armato in particolare, si stanno infatti imponendo nel settore edile, non solo per la realizzazione di costruzioni soggette a forti carichi e grandi portate (ponti, bacini di deposito, stabilimenti industriali...), ma anche nell'esecuzione di edifici ad uso abitativo.
Naturalmente i nuovi impieghi del cemento armato impongono all'attenzione degli addetti ai lavori nuove problematiche, alla trattazione delle quali la redazione della rivista concede ampio spazio. A questo proposito, basti ricordare il dibattito inerente la regolamentazione delle costruzioni realizzate con l'impiego di tale tecnica, cui sono dedicati, ad esempio, gli articoli Prescrizioni per le opere in cemento armato (maggio 1904 e sgg.) e Devonsi regolamentare le opere in cemento armato? (ottobre 1906).
Fra gli aspetti più interessanti della rivista è da segnalare lo sforzo compiuto dalla redazione per cercare di rispondere alle esigenze poste dalla realtà; e tale aspetto appare con particolar evidenza in occasione dello scoppio della prima guerra mondiale, come testimoniano ad esempio gli scritti Il cemento armato nelle opere militari (15 gennaio 1915) e Per la ricostruzione dei paesi distrutti dalla guerra di Arturo Danusso (15 ottobre 1917). È da ricordare che, anche in quegli anni, interesse precipio della redazione rimane quello del progresso dell'arte edile, come scrive, infatti Danusso al principio del 1915: "Noi non tralasciamo di ricercare le orme del progresso umano dovunque esse si rivelino, su terreno amico o nemico, e di diffonderne la visione" (Riflessi d'attualità, 15 febbraio 1915).
Il ritorno alla pace determina, contemporaneamente, la ripresa degli studi tradizionali, non più legati all'edilizia militare, bensì a quella civile. Negli anni tra le due guerre gli scritti continuano ad avere un carattere prevalentemente tecnico-scientifico, anche dopo l'avvento del fascismo, trascurando la trattazione di questioni di carattere politico ed evitando i toni propagandistici tipici di numerose pubblicazioni coeve. I riferimenti al regime sono, infatti, occasionali, e comunque legati ai tradizionali interessi dei lettori del giornale, come testimoniano, ad esempio, l'articolo Sul problema della Torre littoria a serbatoio di massima economia di Eugenio Campini (febbraio 1936). In quegli anni, comunque, la rivista risente delle difficoltà economiche in cui versa il paese, soprattutto nel corso degli anni Trenta, tanto che dal gennaio del 1936 viene pubblicata in un unico fascicolo insieme alla rivista «Le Industrie del cemento», "in conformità alle superiori disposizioni sul consumo della carta", mentre il numero delle pagine viene progressivamente ridotto. Le difficoltà e i problemi si accentuano negli anni successivi e soprattutto dopo l'entrata in guerra del paese, con occasionali sospensioni della pubblicazione e l'uscia di numeri speciali relativi a più mesi. Anche in questo caso è da notare, poi, come l'evento bellico riesca a influenzare in modo determinante l'impostazione della testata, così come era avvenuto nel periodo 1914-1918. Numerosi sono, infatti, gli scritti ispirati dalla violenza e dalle distruzioni che si accompagnano alla guerra, cone ad esempio Ricostruire la casa di Achille Goffi, Problemi di ricostruzione di Giorgio Neumann, I bombardamenti aerei e le costruzioni in cemento armato di Arnaldo Musa (tutti nel numero del febbraio-marzo-aprile 1945). Fra gli eventi degni di nota in quel periodo bisogna, inoltre, ricordare il passaggio, avvenuto con il numero di ottobre del 1945, della direzione nelle mani di Alfredo Morbelli che, con il consiglio di redazione, si impegna a portare avanti e sviluppare il disegno del fondatore della rivista, Giovanni Morbelli. Principali collaboratori della rivista sono Arturo Danusso, Achille Goffi, Giulio Revere, Alfredo Oberziner.
M. C. Br.
Raccolte: MI063: 1904-1912; 1914-1918; 1919-1921 (lac.); 1922-1945. MI007
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/232/