"Noi ci siamo prefissi qual primo dovere il porre sott'occhio al lettore la svariata moltiplicità dei prodotti, di che natura fu generosa a questa nostra valle, perché, sull'esempio delle altre provincie, abbia essa pure a rivelare la propria esistenza, né essa sola abbia a rimanersi tacita spettatrice dell'altrui operosità, e perché, all'aspetto di tanta dovizia, nasca per avventura in qualche intraprenditore il felice pensiero di trarne profitto" (Pietro Maisen, Al gentile lettore, 1853). Muovendo da questi intenti, l'almanacco della Valtellina riporta la topografia della provincia (comprendente la descrizione delle risorse e dei prodotti locali quali animali domestici e selvatici, pesci e peschiere, vegetali, minerali, acque termali), notizie di taglio storico (opera di Cesare Cantù, 1855) e geografico (a cura di P. Maisen, ibidem), gli organici dell'amministrazione provinciale e comunale, dell'istruzioni pubblica, della pubblica beneficenza, dell'amministrazione camerale, dell'organizzazione giudiziaria, del clero, delle società filarmoniche, delle compagnie d'assicurazione e delle libere professioni (ingegneri e architetti civili, periti agrimensori, ragionieri, personale addetto al servizio sanitario, farmacisti, veterinari e levatrici), tabelle sulle scale di misura dell'imposta sugli atti civili e statistiche sulla popolazione e la rendita censuaria dei comuni della provincia divisi per distretti. Vi compaiono infine alcuni articoli di apicoltura e bacologia (1858) e un articolo Sulla mendicità in generale e sulla sua abolizione in questa provincia (1853).

A. Ac.

Raccolte: MI120: 1853; 1855; 1858.

Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/233/