281. La Corrispondenza latina
Sottotitolo | Rivista quindicinale di politica, economia e finanza internazionale. |
---|---|
Luogo | Milano. |
Durata | 15 dicembre 1915 (a. II, n. 39*) - 15 aprile 1916 (a. III, n. 43*). |
Periodicità | Mensile. |
Direttore | L.J.M. Zucco (redattore politico) poi nessuno, poi Oreste Fratalocchi. |
Gerente | Giuseppe Invernizzi. |
Stampatore | Milano, Tipografia A. Antonini e C. |
Pagine | 16. |
Formato | 17x24,5 cm. |
"Crediamo d'esserci mantenuti e di mantenerci fedeli al nostro programma composto da due principali obbiettivi: affratellamento economico latino; battaglia antipangermanista". Questo il programma del periodico che troviamo enunciato nell'introduzione alla rubrica "Il bilancio delle idee" (15 gennaio 1916). Per "Affratellamento economico latino" il giornale intende, soprattutto, l'unione con la Francia, poiché i due paesi hanno in comune le virtù dei "popoli gloriosi" e sono "figli del medesimo ceppo" (Fratellanza d'armi e di mari, firmato "Il Martello", 15 febbraio 1916). Il primo atto di questa unione è la costituzione, di cui il foglio si fa promotore, di un Comitato franco-italiano per l'industria e per il commercio con i seguenti obbiettivi: "Preminenza dei problemi economici, studio e modificazione dei trattati di commercio, raggruppamento degli industriali e dei commercianti per realizzare praticamente le attitudini economiche delle due nazioni" (dal verbale del convegno degli ordinatori del Comitato franco-italiano, 15 dicembre 1915). In tutti i numeri, pertanto, vengono pubblicati i nomi delle associazioni e dei singoli che aderiscono al comitato, mentre nei soli numeri del 15 dicembre 1915 e del 15 marzo 1916 vengono riportati i verbali delle riunioni del gruppo ordinatore. Il periodico annuncia, inoltre, la nascita di «Monde latin» un giornale che viene raccomandato poiché difende a Parigi lo stesso programma della «Corrispondenza latina» (Le «Monde latin» e la «Corrispondenza latina», 15 gennaio 1916). Infine si dà sempre notizia degli incontri tra personalità francesi e italiane sottolineandone i contenuti (cfr. Fratellanza d'armi e di cuori. Dalle giornate di Milano al convegno di Roma, 15 febbraio 1916).
L'amicizia con la Francia è poi rafforzata - si osserva - dalla lotta comune contro la Germania. Molti articoli del foglio criticano infatti "l'arroganza" di questa nazione e la sua aggressività (in particolare si segnala l'articolo di Oreste Fratalocchi Base etica e pratica all'opera dei popoli latini, 15 dicembre 1915, dove, attraverso il pensiero di Jean Jaurès, l'autore confuta l'idea, a suo parere insita "nel rozzo spirito tedesco", che "il lavoratore germanico sia un esemplare, nella specie, superiore ad ogni altro, e che ad esso competano per questo maggiori diritti ed una minore quantità di doveri verso le altre genti").
La guerra compare nel periodico nei suoi momenti più tragici (quando si dà notizia, ad esempio, nella rubrica "Ultima ora" del bombardamento aereo su Milano, cfr. I barbari sopra Milano!, 15 febbraio 1916) e negli aspetti più propriamente politici. Il conflitto viene visto come guerra "di liberazione da quella lega economica pangermanista che fonda la fortuna dei suoi mercati sulla brutale forza delle armi, sul disprezzo di ogni convenzione (Briand-Pellè-Thomas-Bourgeois-De Margerie, 15 febbraio 1916).
Dato il momento storico, pertanto, anche i contributi economici sono molte volte ispirati alle ragioni della propaganda politica; in Assalto all'economia pangermanista, firmato dal direttore L.J.M. Zucco, nel numero del 15 gennaio 1916, per esempio, si auspica una stretta collaborazione tra Italia e Francia, soprattutto in ambito agricolo, affinché queste nazioni arrivino a dominare il mercato agricolo poiché "la povertà non basta affinchè il nemico sia domato: occorre la sua schiacciatura economica, occorre che esso sia posto in condizione di non più nuocere". Altro intervento interessante a questo proposito è La formidabile requisitoria di Ercole Lorini (15 marzo 1916), testo di una conferenza tenuta dal Lorini a Genova sulla finanza di guerra e l'economia statale. I contributi più propriamente economici sono pochi e generalmente trattano del futuro dell'economia. Fra questi si segnalano Per riorganizzare burocraticamente le Ferrovie dello Stato, di Sigismondo Balducci, e le successive Note illustrative (15 aprile 1916), e Nel futuro economico di O. Fratalocchi (15 aprile 1916).
Infine sono interessanti i numerosi interventi con cui il giornale attacca la Banca commerciale italiana che viene accusata di essere filotedesca (nel numero del 15 gennaio 1916 lo scritto Una sede della "nostra" Imperiale Banca commerciale italiana riporta i nomi del personale direttivo della sede di Londra, e si rileva che su nove individui otto sono tedeschi e uno solo italiano. Su questo argomento, inoltre, si segnalano i seguenti articoli: Fiori di letteratura bancaria: la réclame ed il patriottismo tedescofilo di Oreste Dell'Ete, 15 dicembre 1915; Le imprese della gloriosa Imperial Banca commerciale italiana nel numero del 15 aprile 1916.
Il giornale presenta numerose rubriche, non presenti, tuttavia, in tutti i numeri: "Bibliografie", che si occupa di recensioni; "Ultima ora" che riporta notizie dell'ultima ora, in genere di guerra; "Il bilancio delle idee" che riassume articoli pubblicati sui numeri precedenti del giornale. Infine, molto spesso, vengono riportati i necrologi di alcuni individui.
Tra i collaboratori si segnalano Oreste Dell'Ete, Oreste Fratalocchi, Gino Trespoli.
M. Ma.
Raccolte: MI120: 1915-1916.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/281/