306. L'Eco dei campi
Sottotitolo | Periodico mensile della Società piccoli proprietari-contadini della provincia di Cremona poi Periodico mensile della "Federazione piccoli agricoltori-contadini della provincia di Cremona" poi Periodico quindicinale della "Federazione piccoli agricoltori-contadini della provincia di Cremona" poi Periodico mensile della "Federazione piccoli coltivatori della provincia di Cremona". |
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Luogo | Cremona. |
Durata | 22 marzo 1910 (a. I, n. 1) - 6 dicembre 1919 (a. X, n. 142*). |
Periodicità | Mensile poi quindicinale poi mensile poi quindicinale. |
Gerente | Libero Ansoldi poi Lazzaro Tadioli. |
Stampatore | Cremona, Officine grafiche Virgilio Illica poi Stab. Arti grafiche Egidio Foroni. |
Pagine | Da 4 a 8. |
Formato | [Microfilm]. |
Nel programma si annuncia: "Vogliamo il risorgimento economico di una classe di umili lavoratori della terra finora abbandonata e negletta [ ] e ridestare la coscienza di classe dei piccoli proprietari-contadini, sollevandoli dalle miserrime condizioni economiche in cui finora vennero lasciati. Vogliamo infine, convinti di giovare all'incremento della ricchezza del paese, difendere e favorire lo sviluppo della piccola proprietà fondiaria ingiustamente colpita dai più gravosi tributi" (Cosa vogliamo, 22 marzo 1910). Nell'esporre le sue finalità - che muovono dal presupposto che il contadino, che dall'appezzamento di terreno posseduto ricava solo quanto occorre per il mantenimento della famiglia, è un semplice proletario e che come tale non può essere trattato alla stregua dei latifondisti e dei grandi conduttori di fondi" - l'«Eco dei campi» si premura di tranquillizzare sia conservatori e cattolici sui propri intenti di pacificazione sociale, sia i socialisti "i quali non devono scorgere nella nostra propaganda un'opposizione alle loro idee, poiché volere il benessere economico della propria classe non vuol dire rinuncia alle idealità che i singoli componenti la classe possono avere ", Agli intransigenti di ogni partito, 22 marzo 1910). Di fronte quindi alle leghe di resistenza costituite dai contadini salariati (che pur avendo un identico carattere proletario "hanno interessi economici affatto diversi", Contadini proprietari e contadini salariati, 25 giugno 1910) e alle associazioni per la difesa degli interessi dei grandi proprietari e dei conduttori di fondi, si pone come necessità la creazione di un sodalizio che si propone il duplice scopo di ottenere dallo Stato efficaci provvedimenti a favore dei piccoli proprietari-contadini (a questo proposito si veda Il programma minimo della nostra Associazione, 30 aprile 1910, in cui si sostiene l'abolizione di ogni tassa sulle quote minime), e di "destare in essi il sentimento della solidarietà di classe per poter poi spingerli sulla via della cooperazione [ ] la quale abbia per iscopo l'acquisto in comune di macchine, concimi, sementi, ecc. e la vendita pure in comune dei prodotti" (Un duplice scopo, 30 aprile 1910).
Nel proposito di discutere unicamente questioni pratiche "che vadano a diretto vantaggio dei nostri associati" (Fatti, non chiacchiere, 29 ottobre 1910), si pubblicano le rubriche "Rivista agricola", con informazioni tecniche sui lavori agricoli; "Interessi provinciali", "perché i nostri soci siano in grado di conoscere e apprezzare le più gravi questioni che interessano la nostra provincia" (23 luglio 1910, inaugurata con l'articolo La ferrovia Genova-Piacenza-Cremona); "Rivista mensile di politica, amministrazione e cronaca" e "Massime legali". Viene inoltre pubblicata una serie di articoli sullo stato della proprietà fondiaria nei principali stati d'Europa e si dedica inoltre ampio spazio ai congressi provinciali organizzati dall'Associazione (Il congresso di Casalmaggiore, 27 agosto 1910; Il congresso di Piadena, 27 maggio 1911).
A partire dal 1911 la maggior parte delle pagine del periodico viene destinata alla propaganda politica a favore del Partito della democrazia agricola, poiché "solo un'azione politica potrà mettere in grado i piccoli proprietari di conquistare quei provvedimenti legislativi e amministrativi - insequestrabilità, esenzione dai tributi e assistenza pubblica gratuita - che sono indispensabili per la tutela e difesa della piccola proprietà rustica" (L'azione politica dell'organizzazione, 24 giugno 1911).
C. Ro.
Raccolte: CR007: 1910-1919.
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/306/