314. L'Economia italiana
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Sottotitolo | Organo per la difesa del lavoro nazionale. Rassegna di economia e finanza poi Rassegna fascista mensile di politica ed economia corporativa. |
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Luogo | Roma poi Milano poi Roma poi Milano-Roma poi Roma. |
Durata | 15 marzo 1916 (a. III, n. 5) - ottobre 1919 (a. VI, n. 10). Il giornale nasce a Roma, si trasferisce a Milano il 15 marzo 1916 e torna poi nella capitale. Negli anni Trenta inoltre si ha un numero datato novembre-dicembre XIII [ma XII] E.F. [1933], edito sotto forma di quaderno saggistico con redazione e amministrazione a Milano e direzione a Roma, al quale ne seguono altri editi solo a Roma. |
Periodicità | Quindicinale (ma irregolare) poi mensile. |
Direttore | Luigi Lojacono (direttore fondatore) poi Umberto Klinger (condirettore) e Franco De Agazio (redattore capo responsabile). |
Gerente | Defendente De Amici poi nessuno. |
Editore | Nessuno, poi Società anonima edizioni corporative. |
Stampatore | Milano, Tip. Enrico Zerboni poi La Presse. |
Pagine | Da 12 a 38 poi 176. |
Formato | 33x22 cm poi 32x24 cm. |
Note | Negli anni Dieci ha una sovraccoperta colorata da 4 a 12 pagine di inserzioni; l'edizione del 1933 ha una copertina cartonata e colorata e 32 pagine colorate di inserzioni. |
Foglio di battaglie e di studio lo definisce il direttore, Luigi Lojacono, annunciando la sua partenza per il fronte (Lappello della Patria, 15 marzo 1916). Il suo programma è inteso ad illuminare lopinione pubblica sulle imperiose ed improrogabili necessità delleconomia nazionale, ma anche ad affrettare e completare, noncuranti delle minacce e delle inibizioni avversarie, lopera di dissoluzione, che la guerra ha già iniziato, di quel vacuo dottrinarismo cattedratico che fino ad oggi ha avvelenato la coscienza economica nazionale. Dal momento che, come il direttore, tutti i redattori sono sotto le armi, il giornale trasferisce gli uffici a Milano con il proposito di tornare a Roma a guerra finita.
Il periodico tratta principalmente di politica economica, credito e finanza; pubblica analisi della produzione della grande industria (soprattutto siderurgica e chimica, sia nazionale che straniera) e del commercio con lestero; in misura minore, si occupa anche di agricoltura e di trasporti. Inoltre riporta sintesi di conferenze su argomenti economici di attualità (il fisco, le fonti energetiche, la guerra), rubriche di spigolature dalla stampa specializzata italiana ed estera, le convocazioni di assemblee di imprese e una rassegna bibliografica.
I collaboratori citati sulla sovraccoperta sono esponenti parlamentari, docenti universitari e personalità accademiche (Ettore Alasia, Mario Alberti, Gino Arias, Riccardo Bachi, Alessandro Cantono, Filippo Carli, Giovanni Curis, Uberto Ferretti, Carlo Friso, Luigi Gherini, Biagio Ginnari?Rossi, Giuseppe Gori-Montanelli, Lando Landucci, Gino Levi, Luigi Luzzatti, Angelo Mariani, Giuseppe Molteni e Giuseppe Sanarelli), ai quali si aggiungono Giuseppe Belluzzo, Riccardo Dalla Volta, Giuseppe De Capitani, Federico Flora, Luigi Medici del Vascello, Giacomo Miari, Gaetano Mosca, Steno Sioli?Legnani, Ghino Valenti e Cesare Vivante.
Fra gli argomenti più pressanti vi sono la politica economica del governo italiano (G. Molteni, Le nuove industrie e la politica economica dello Stato, 15 marzo 1916; XXX, I grandi problemi economici nazionali, agosto 1919) e le questioni di più stretta attualità per le industrie (La pressione tributaria su le società per azioni in Italia, 30 aprile 1916) o per gli altri settori produttivi nazionali (A. Cantono, I contratti agrari per il presente e per lavvenire, 31 marzo 1916).
Ma è soprattutto delleconomia bellica che il giornale deve fatalmente occuparsi negli anni in cui esce nel capoluogo lombardo: cfr. A. Cantono, La politica economica di guerra e le sue conseguenze presenti e future, 30 maggio 1916; La situazione finanziaria degli stati in guerra, Intorno agli extra?profitti di guerra e Lorenzo Ratto, Le mutazioni etico?economiche determinate dalla guerra, 30 gennaio 1917; Mario Ratto, Leconomia degli stati belligeranti, 31 marzo e 30 aprile 1917; L. Lojacono, I nuovi orientamenti della politica commerciale italiana, 15?30 agosto e 30 settembre 1917; Id., La situazione monetaria e finanziaria degli stati belligeranti durante la guerra, 30 novembre 1917; M. Ratto, I problemi della resistenza [economica], 28 febbraio, 31 marzo, 30 aprile, 31 maggio, 31 luglio, 31 agosto, 30 settembre e 30 ottobre 1918. Lo sguardo dei collaboratori si spinge anche agli scenari economici del dopoguerra: cfr. F. Carli, Per il futuro assetto doganale: la questione di massima e Lindustria nel dopo guerra e i rapporti fra capitale e lavoro, 31 dicembre 1917; Vittorio Scialoja, I problemi del dopo guerra: la smobilitazione e le sue conseguenze, 30 novembre 1918.
Politicamente, la testata si pronuncia in favore del protezionismo (cfr. XXX, Sofismi liberisti, 30 giugno 1916, pubblicato in risposta ad un articolo della «Riforma sociale») e contro qualsiasi prospettiva socialista: cfr. A. C. [ovvero Alessandro Cantono], La disfatta del socialismo, 31 gennaio 1919; M. Ratto, La Russia rivoluzionaria, 28 febbraio 1919; e Il bilancio economico del bolscevismo, marzo 1919.
Nel 1933 esce a Milano un numero speciale sulle corporazioni fasciste, comprendente unintroduzione di L. Lojacono, una raccolta di saggi scritti da 27 autori diversi e suddivisi in cinque parti (Premesse storiche del corporativismo fascista; Il principio corporativo nellordine politico, sociale ed economico dello Stato fascista; Lordinamento sindacale?corporativo fascista; Le confederazioni nazionali e le corporazioni; La politica corporativa) e unappendice bibliografica sullargomento estremamente esauriente. I responsabili della rivista possono così affermare di averla indirizzata prima contro tutte le ideologie liberali e socialistiche, e dal 1919 per la rivoluzione mussoliniana (L. Lojacono e Umberto Klinger, Al lettore, novembre?dicembre 1933).
A. Ac.
Raccolte: MI120: 1916 (lac.); 1917-1919 (lac.); 1933 (novembre/dicembre).
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/pereco/schede/314/